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Consumatori: direttiva ADR, via libera Senato a recepimento

18 Giugno 2015

(Da www.euractiv.it)

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Luce verde dalla commissione Politiche dell'Unione europea del Senato al decreto legislativo di attuazione della direttiva Ue in materia di risoluzione alternativa delle controversione (ADR) tra consumatori e professionisti. Si avvicina la conclusione del processo di recepimento della normativa nella legislazione italiana, che dovrà avvenire entro il prossimo 9 luglio.

Ok del Senato a Direttiva 2013/11/UE

La Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato ha dato il suo parere positivo al  decreto legislativo di attuazione della direttiva  2013/11/UE in materia di ADR (Alternative Dispute Resolution).

La Direttiva 2013/11/UE, approvata il 18 giugno 2013, prevede che i consumatori di tutti gli stati membri possano rivolgersi a organismi di risoluzione alternativa delle controversie per tutti i tipi di dispute riguardanti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti di vendita o servizi, sorte tra consumatori e professionisti stabiliti nell'Ue, sia in ambito nazionale che transfrontaliero, sia offline che online.

In base alla direttiva, tutti gli organismi ADR a livello nazionale devono soddisfare criteri di qualità tali da assicurare un operato efficace, equo, indipendente e trasparente, al fine di perseguire il miglioramento della fiducia dei consumatori, da un lato, e della reputazione delle imprese, dall'altro. Gli stati membri hanno tempo fino al 9 luglio 2015 per recepire il provvedimento nella legislazione nazionale.

L'ok della commissione di Palazzo Madama al decreto legislativo di attuazione della direttiva è arrivato una settimana dopo quello della commissione competente di Montecitorio. Nella seduta dello scorso 10 giugno, infatti, la commissione Politiche dell'Unione europea della Camera aveva esaminato e approvato lo schema di decreto, invitando il Governo a valutare la possibilità di prevedere che negli organismi di risoluzione alternativa delle controversie sia contemplata la presenza di un professionista “al fine di garantire una maggiore tutela ai consumatori”.

Nel dare il proprio parere favorevole al testo del decreto, nella seduta di ieri i senatori della Commissione Politiche Ue hanno rilevato che la direttiva europea introduce una "disciplina giuridica di armonizzazione minima" volta a disciplinare nell’Ue i meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie con la finalità di "eliminare progressivamente gli ostacoli diretti e indiretti al corretto funzionamento del mercato interno e migliorare la fiducia dei cittadini nel mercato".

La nuova normativa, si legge ancora nel parere dei senatori, metterà a disposizione dei consumatori "mezzi facili, efficaci, rapidi e a basso costo per risolvere le controversie", sia a livello nazionale che transfrontaliero, e fornirà un "contributo al superamento di situazioni di congestione delle cause pendenti dinanzi agli organi giurisdizionali nazionali, rafforzando così il diritto dei cittadini dell'Unione ad un processo equo in tempi ragionevoli".

Per il recepimento della nuova normativa, lo ricordiamo, in Italia la Direttiva 2013/11/UE è stata inserita nella Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre, con cui il Parlamento italiano ha delegato al Governo ad adottare il provvedimento.

Regolamento UE 524/2013

Giudizio positivo della Commissione anche sul Regolamento UE 524/2013 sulla risoluzione delle controversie online, approvato contestualmente alla direttiva 2013/11/UE il 18 giugno 2013. Il testo riguarda la risoluzione extra-giudiziale delle controversie riguardanti la vendita di beni o di servizi avvenuta esclusivamente online tra un consumatore e un professionista stabiliti nell'Ue.

Il regolamento prevede che la gestione delle controversie di questo tipo avvenga tramite un'apposita piattaforma elettronica europea. Lo strumento, che sarà operativo dal 9 gennaio 2016, consentirà a consumatori e operatori commerciali stabiliti dell'Unione di presentare online la richiesta di avvio della procedura ODR all’organismo selezionato e collegherà tutti gli organismi ADR nazionali dei 28 stati membri.