Unione energia: passi in avanti per implementazione

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(Da www.euractiv.it)

 Sander van der Wel / photo on flickr

Passi in avanti nell'implementazione dell'Unione dell'energia. I ministri europei competenti, riuniti a Lussemburgo, adottano le conclusioni relative al pacchetto, ponendo l'accento sulla necessità di salvaguardare la sicurezza degli approvvigionamenti e la cooperazione regionale, incoraggiando gli investimenti infrastrutturali. Nel frattempo, segnali positivi arrivano dal G7, dov'è stato raggiunto un accordo preliminare sul clima.

Diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, rafforzare la cooperazione fra le diverse regioni europee, incoraggiare gli investimenti infrastrutturali e fornire ai consumatori – sia privati che aziendali – energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni adottate dal Consiglio Energia, riunito a Lussemburgo per fare il punto sull'implementazione della strategia per l'unione energetica

“La cooperazione regionale è un passo importante per rafforzare la sicurezza energetica dell'Unione”, che è poi una delle “principali priorità” del pacchetto, dichiara la ministra lituana dell'Economia Dana Reizniece-Ozola a margine della riunione. “Non tutti sono d'accordo su ogni aspetto, ma non ho mai visto un progetto così ampio ottenere tanto supporto in tempi così brevi”, nota il commissario Ue per l'azione per il clima e l'energia Miguel Arias Canete. “Ora abbiamo la base per andare avanti, e proporre piani d'azione entro la fine dell'anno”, aggiunge.

Fra le priorità indicate da Canete, su cui si concentrerà il lavoro dell'Esecutivo comunitario nel prossimo futuro, la necessità di “diversificare le fonti energetiche, i percorsi, le tratte e i fornitori”. Obiettivo che “richiede nuove infrastrutture, che possono essere realizzate anche attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici”, nell'ambito del Piano Juncker, e l'individuazione di “nuovi partner nel Mediterraneo e in Asia centrale”.

La Commissione europea intende inoltre presentare proposte per “la gestione delle crisi”, il miglioramento della governance del settore e “una strategia per il GNL”, il gas naturale liquefatto.

Quanto alla proposta sul miglioramento della governance, Reizniece-Ozola e Canete insistono sul ruolo decisivo della prossima presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea, che sarà lussemburghese. In sostanza, quel che i ministri chiedono alla Commissione europea è una governance snella del settore energetico, “non burocratizzata” per garantire risultati concreti in breve termine.

Fondamentale la strategia per il GNL: “sono in atto grandi cambiamenti”, con l'emergere di “nuovi attori importanti, come Stati Uniti e Australia, e nuove possibilità”, premette Canete. “Attualmente il 30% del GNL è venduto sul breve termine, di conseguenza i prezzi sono più legati ai segnali del mercato, ma attualmente si verifica un restringimento del pattern dei prezzi. Ciò ci porta a pensare che abbiamo bisogno di una strategia per il GNL, che richiede investimenti in impianti e interconnessioni”.

Del resto, dichiara il commissario, “in futuro ci sarà un aumento del gas naturale liquefatto contro il gas da pipeline. Allo stesso tempo, quando c'è un nuovo impianto GNL, i prezzi del gas da pipeline tendono a diminuire. Per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, è importante che l'Ue metta a punto una propria strategia”. Strategia che, presumibilmente, annuncia Canete, arriverà prima di fine anno.

Fra le priorità indicate da Commissione e Consiglio nell'implementazione del pacchetto Unione dell'energia figura anche il rafforzamento della cooperazione regionale: “Dobbiamo lavorare insieme per passare da mercati nazionali a un mercato integrato dell'energia”, dichiara il commissario, mostrandosi soddisfatto dei segnali arrivati, proprio nel corso della giornata, dall'Ue e dagli stati membri, con la firma di tre accordi per l'integrazione dei mercati energetici.

Il primo coinvolge 13 paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia e Svizzera hanno infatti firmato una dichiarazione d'intenti volta a migliorare la cooperazione sui temi della sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia elettrica. La dichiarazione fissa impegni politici per coordinare al meglio le politiche energetiche nazionali, usare in modo più efficiente le reti esistenti e potenziare l'integrazione delle energie rinnovabili nei mercati nazionali.

Parallelamente, Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Olanda hanno siglato una seconda dichiarazione politica, nell'ambito del Pentalateral Energy Forum, il forum promosso nel 2005 dai paesi in questione per promuovere la collaborazione in materia di scambi transfrontalieri di energia elettrica. Dichiarazione che intende favorire un dialogo regionale aperto e trasparente per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti, promuovere l'integrazione e la flessibilità del mercato energetico.

Infine, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Svezia e Norvegia (cui si aggiungerà la Danimarca) hanno siglato un protocollo d'intesa per rafforzare il piano d'interconnessione dei mercati energetici della regionale baltica, con l'intento di mettere fine all'isolamento energetico della regione e realizzare una piena integrazione dell'area con il mercato energetico dell'Unione europea.

“Una pietra miliare”. Così il commissario Ue per l'azione per il clima e l'energia definisce tali accordi, che rappresentano “il sostegno politico per una cooperazione energetica più forte in Europa. Oggi, gli stati membri iniziano a sincronizzare i loro sforzi per trovare insieme le soluzioni più economiche ed efficaci” per realizzare l'unione energetica. “Volere è potere, e la volontà degli stati membri oggi è evidente”.

Segnali incoraggianti arrivano anche dal G7 di Elmau: secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa tedesca Dpa, i capi di Stato e di Governo si sarebbero accordati sul mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Tale accordo si allinea al quarto pilastro del pacchetto Unione dell'energia, quello relativo alla decarbonizzazione dell'economia ed è particolarmente rilevante in vista della Conferenza internazionale sul clima di Parigi (COP21).

Photo credit: Sander van der Wel / Foter / CC BY-SA