Inquinamento: Pe, primo ok a tetti nazionali emissioni
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(Da www.euractiv.it)
Limitazione delle emissioni inquinanti degli impianti di combustione medi e nuovi tetti nazionali per il 2030. Sono i temi al centro delle relazioni approvate in commissione Ambiente del Parlamento europeo.
Impianti di combustione medi
Il testo vuole colmare una lacuna normativa: mentre, infatti, gli impianti di dimensioni più piccole e più grandi sono già coperti da apposite direttive Ue - rispettivamente, la 2009/125 e la 2010/75 - le emissioni originate dagli impianti di combustione medi, quelli cioè la cui potenza termica nominale è compresa tra 1 e 50 MW, non sono disciplinate a livello comunitario.
Tali impianti sono utilizzati per un’ampia gamma di applicazioni, dalla produzione di energia elettrica al riscaldamento e raffreddamento domestico/residenziale, passando per la produzione di calore nei processi industriali, e costituiscono un’importante fonte di emissioni di anidride solforosa, ossidi di azoto e particolato.
Nel dicembre 2013 la Commissione europea aveva sottoposto a Parlamento e Consiglio una proposta ad hoc sul tema nel quadro del programma “aria pulita per l'Europa”. L'accordo fra eurodeputati e ministri dei Ventotto è stato raggiunto solo un anno e mezzo dopo, il 23 giugno 2015, e confermato dal comitato dei rappresentanti permanenti degli stati membri a inizio luglio.
Ora arriva l'ok della commissione Ambiente del Parlamento europeo, con 59 favorevoli e 6 contrari: la direttiva fissa i valori limite di emissione per alcune sostanze inquinanti, ossia l'anidride solforosa, l'ossido di azoto e le polveri. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, il testo concordato da Parlamento e Consiglio introduce regimi differenziati per gli impianti di combustione esistenti in base alle loro dimensioni, con l'intento di ridurre i costi per gli impianti più piccoli, pur mantenendo un elevato livello di protezione ambientale.
I limiti saranno applicati agli impianti esistenti di maggiori dimensioni (5-50 MW) a partire dal 2025 e, a partire dal 2030, a quelli più piccoli (1-5 MW). Una proroga dei termini di conformità al 2030 può essere concessa per le reti di riscaldamento a distanza, gli impianti alimentati con biomassa quale combustibile principale, quelli facenti parte di piccoli sistemi isolati (ad esempio sulle isole) e gli impianti specifici collegati a un sistema nazionale di trasporto del gas. Il testo approderà in plenaria a ottobre.
Riduzione delle emissioni nazionali di alcuni inquinanti atmosferici
Approvato con 38 voti a favore, 28 contrari e 2 astensioni in commissione Envi il testo che modifica la direttiva per la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, meglio nota come direttiva NEC. Testo, analizzato il 15 giugno dai ministri dell'Ambiente dei Ventotto, che fissa nuovi tetti nazionali delle emissioni per il 2030, in particolare anidride solforosa (So2), ossidi di azoto (NOX), composti organici volatili non metanici, ma anche ammoniaca, metano e micropolveri sottili (Pm 2.5).
Il rapporto adottato in commissione Ambiente, che passerà in plenaria a ottobre, suggerisce target più rigidi rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea e chiede di rendere vincolanti, e non solo indicativi, gli obiettivi per il 2025, oltre ad aggiungere il mercurio alla lista degli inquinanti disciplinati dalla direttiva.
“Il voto di oggi è una buona notizia per i cittadini europei. Il testo approvato in commissione Ambiente del Parlamento Ue intende affrontare l'inquinamento atmosferico e contribuire a una vita più sana”, dichiara Louise Duprez dell'Ufficio europeo dell'ambiente.
Photo credit: Billy Wilson Photography / Foter / CC BY-NC