Open Days: regioni al lavoro su politiche di sviluppo
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(Da www.euractiv.it)
Accesso ai fondi per lo sviluppo. Politica di coesione. Semplificazione e innovazione. Sono stati i temi principali della giornata di apertura della tredicesima edizione degli Open Days
Più di 6mila tra politici regionali, sindaci, funds’ manager e beneficiari discuteranno su come sfruttare i 350 miliardi di euro messi a disposizione dalla politica di coesione fino al 2020.
Riflettori puntati su sviluppo e innovazione in città, regioni e autorità locali. “Stiamo passando dalla fase di regolamentazione a quella di spesa – dichiara Markku Markkula, presidente del Comitato delle Regioni - e abbiamo di fronte sfide concrete: sostenere le PMI, sviluppare il mercato unico digitale, l'innovazione e abbattere le emissioni di Co2”.
Ma il grande problema è la distanza che si è creata tra Bruxelles e i suoi cittadini. “Soffro sentendo di molti imprenditori che hanno rinunciato ai nostri fondi per paura della burocrazia – continua Markkula - ma contiamo sulla Commissione e sulla sua task forceper la semplificazione”. Questo gruppo di 12 esperti, guidato dall’ex vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, si riunirà il 22 ottobre per dare proposte concrete in materia.
La commissaria per le politiche regionali Corina Cretu sottolinea: “Ridurre gli oneri amministrativi è fondamentale ma sono stati e regioni che devono usare questi strumenti e devono farlo bene”. Un appello che è indirizzato a tutti i paesi membri che sono più in difficoltà nell’assorbimento delle risorse europee disponibili, come Romania, Bulgaria e Italia.
Per semplificare il più possibile le procedure per muovere e utilizzare questi fondi la Direzione Generale per le Politiche europee e quella per Ricerca e Innovazione hanno lanciato oggi due iniziative. La prima è il “Sigillo di eccellenza”: un certificato che consente ai progetti che non hanno ottenuto finanziamenti da Horizon 2020, il fondo Ue per l’innovazione, di essere sovvenzionati da altri fondi strutturali. “Così – afferma il commissario per l’innovazione Carlos Moedas - potremo intergrare gli 80 miliardi di Horizon con i 100 miliardi per l’innovazione reperibili in altri fondi europei”.
Altra manovra voluta per contrastare scarsa conoscenza e incapacità di accesso ai finanziamenti europei è l’introduzione della KEP. Una piattaforma su cui gli amministratori locali potranno scambiarsi esperienze, buone pratiche e aiutarsi a capire come selezionare e presentare alla Commissione europea progetti di qualità, che possano garantire sviluppo e occupazione sul territorio.
Tema non meno importante quello dell’immigrazione. “Gli stati affrontano cifre, le città e le regioni devono accogliere le persone concrete” ricorda il presidente del PPE Michael Schneider durante la sessione di apertura. E su questo Cretu risponde: “I fondi per lo sviluppo sono utilizzabili per le nuove priorità, incoraggio il loro uso per la questione migranti”.
L’Italia lo sta già facendo, usando fondi strutturali per costruire centri di accoglienza e alloggi. Ma manca ancora un quadro chiaro su come queste risorse impatteranno i bilanci delle autorità locali: in pratica non si sa se rientreranno nel Patto di stabilità o se ne rimarranno esclusi, venendo considerati come fondi extra.
Author: Open Days - European Week of Cities and Regions / photo on flickr