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Mercato unico digitale: consultazione su e-gov

02 Novembre 2015

(Da www.euractiv.it)

Cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni di tutta Europa potranno esprimersi fino al prossimo 22 gennaio su come sviluppare e indirizzare il piano di azione sull’e-government 2016-2020. La Commissione ha lanciato venerdì 30 ottobre una consultazione pubblica sui servizi pubblici digitali. Alle domande si potrà rispondere in tedesco, francese o inglese.

Questo piano sarà un punto chiave per la strategia di completamento del mercato unico digitale, che potenzialmente può portare a una crescita di 340 miliardi di euro e alla creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro nell’Ue.

“Vogliamo semplificare la vita agli europei – ha commentato il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il mercato unico digitale Andrus Ansip – questa consultazione ci aiuterà a velocizzare l’espansione dell’amministrazione digitale”.

Investire su sistemi di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione significa migliorare l’efficienza delle macchine amministrative dei paesi membri. “Una volta online, i servizi pubblici diventano più veloci, efficienti ed economici – ha affermato Gunther Ottinger, comissario per l’agenda digitale - Le Pa sono indietro rispetto ai privati nell’attuare questo cambiamento: devono modernizzarsi e invito tutti gli stakeholder a farlo”.

Un’indagine del gruppo Capgemini, commissionata a giugno da Bruxelles per capire a che punto sia lo sviluppo dell’e-gov, ha mostrato come questo stia si avvenendo, ma a rilento e senza uniformità. A giugno 2015, su 10mila siti web pubblici osservati, ad esempio solo uno su quattro è risultato mobile friendly.

La personalizzazione dei servizi era uno dei punti chiave del Piano di azione per l’e-gov 2011-2015. E se il report evidenzia un aumento esponenziale degli utenti da smartphone si registra “il ritardo dei governi nel cogliere le potenzialità offerte dall’accesso via mobile”. La mancanza di trasparenza sui processi, i dati personali, e le agenzie che forniscono servizi pubblici induce le persone ad andare offline e non aiuta a creare fiducia.

La semplificazione è un altro importante fattore di personalizzazione dei servizi online. “Ci sono sempre meno casi in cui i form online sono stati precompilati con dati che i governi già conoscono sui propri cittadini –afferma il report - Ciò implica processi interni di governo non digitali e potenziali incrementi di efficienza non ancora realizzati”.

Altro punto cardine dell’attuale piano d’azione è il rafforzamento del mercato interno: permettere un numero sempre maggiore di servizi fruibili anche da altri paesi. Il report mostra che solo alcune transazioni online sono possibili quando si fa richiesta di servizi pubblici all’interno degli altri paesi membri. L’indicatore di mobilità transfrontaliera rimane a un livello basso, cioè al 48%, anche se rispetto alla precedente valutazione è cresciuto di 4 punti percentuale.