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Privacy: accordo su riforma protezione dati

16 Dicembre 2015

(Da www.euractiv.it)

Intesa tra Commissione Ue, Parlamento e Consiglio nell’ambito dei negoziati sulla riforma della privacy

Privacy

L’intesa rappresenta un ulteriore passo in avanti per l’aggiornamento della direttiva sulla protezione dei dati, adottata nel 1995. Tre anni fa la Commissione Ue ha proposto un pacchetto legislativo per la revisione completa delle norme sulla privacy nell'Unione, avviando così i negoziati con il Parlamento europeo e il Consiglio.

Obiettivo della riforma è garantire un sistema comune per la tutela della privacy nell’Ue, consentendo ai cittadini europei di avere il pieno controllo sui propri dati personali. Il pacchetto legislativo prevede due strumenti principali: un regolamento generale sulla protezione dei dati e una direttiva dedicata al settore della giustizia penale.

Il regolamento consentirà ai cittadini di gestire i propri dati, mentre le imprese potranno cogliere le opportunità offerte dal mercato unico digitale grazie ad una riduzione degli oneri burocratici. La direttiva, invece, favorirà la cooperazione tra le forze dell’ordine nell’Ue contro atti criminali e terroristici, assicurando la massima protezione dei dati di vittime, testimoni e sospettati.

Grazie a questi nuovi strumenti i cittadini vedranno il diritto alla privacy rafforzato; sarà, infatti, più facile accedere ai propri dati personali, trasferirli tra diversi provider ed essere informati su eventuali violazioni. Le imprese, invece, potranno contare su un quadro legislativo omogeneo in tutta l’Ue, che favorirà nuove opportunità di business, con particolare attenzione alle pmi. Queste ultime non dovranno più notificare tutti i trattamenti dei dati alle autorità competenti, con un risparmio fino a 130 milioni di euro l'anno, mentre la figura del responsabile della protezione dei dati (data protection officer) diventerà facoltativa.

L’accordo raggiunto definisce una solida base per aiutare l’Europa a sviluppare servizi digitali innovativi, ha commentato il vicepresidente della Commissione europea Andrus Ansip, ricordando che il prossimo passo consiste nell’eliminare le barriere che limitano la circolazione transfrontaliera dei dati.

“Per essere competitive evitando le pesanti sanzioni che saranno previste dalla nuova normativa, ora le aziende avranno sempre più necessità di avvalersi di professionisti e privacy officer specializzati e dovutamente preparati per dialogare tra una nazione e l'altra sotto un unico ombrello normativo", ha dichiarato invece il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi.

I documenti finali sulla riforma saranno adottati formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio all’inizio del 2016; le nuove regole dovranno essere recepite dagli stati membri entro i due anni successivi.

Photo credit: ricky.montalvo via Foter.com / CC BY-ND