Unione energia: Autorita', proposta importante con qualche criticita'
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(Da www.euractiv.it)
Una serie di proposte unitarie con cui per la prima volta l'Ue affronta temi finora demandati ai singoli stati membri, ma che presenta qualche criticità. Così l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico descrive, nel corso di un'audizione in Senato, il pacchetto Unione dell'energia.
Il pacchetto Unione dell'energia prevede 5 pilastri e 15 azioni per costruire un sistema energetico integrato a livello continentale, basato sulla concorrenza, su un uso efficiente delle risorse e su una regolamentazione efficace, che permetta la sicurezza degli approvvigionamenti, la riduzione delle emissioni inquinanti e la competitività delle imprese.
Un pacchetto fondamentale, che segna un cambio di passo nella politica energetica di Bruxelles, affrontando “per la prima volta a livello europeo temi finora demandati ai singoli stati membri”, ma che si può ancora migliorare. Così Valeria Termini, rappresentante dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico nel corso di un'audizione in Senato sull'Energy Union. Il pacchetto messo a punto da Bruxelles non mostra “discontinuità”, al contrario, “siamo di fronte a una presentazione unitaria di proposte”.
Fra i punti focali del pacchetto, quello che è indicato come il primo pilastro, vale a dire la sicurezza degli approvvigionamenti. “Per il mercato elettrico la Commissione europea annuncia una proposta legislativa per il 2016 incentrata su una metodologia per valutare l'adeguatezza e la compatibilità dei sistemi elettrici europei”, nota la Termini. “In tal senso”; prosegue, “il modello italiano è all'avanguardia nell'attuazione di strumenti non distorsivi della concorrenza”.
Secondo la rappresentante dell'Autorità, tuttavia, il pacchetto presenta alcune criticità. In primo luogo, nell'approccio: la proposta elaborata da Bruxelles “prevede di trasferire una parte delle decisioni e delle responsabilità a livello europeo”. Una mossa che potrebbe “limitare l'autonomia di ciascuno stato membro” e che “dovrebbe essere accompagnata da una valutazione attenta dei compiti spettanti ai diversi soggetti coinvolti”.
Una delle misure del primo pilastro andrebbe rivista: “Per incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti la Commissione sta pensando di istituire dei gruppi d'acquisto. Si tratta di una proposta, avanzata dalla Polonia, che si rivela non risolutiva: il problema di fondo è geopolitico", riguarda quindi la dipendenza dell'Unione europea da un singolo fornitore di energia, "e la partecipazione al gruppo d'acquisto dovrebbe essere su base volontaria”.
Altro punto debole della proposta, secondo la rappresentante dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, riguarda il gas naturale liquefatto (GNL): la Commissione europea ha annunciato la presentazione, entro fine anno, di una strategia per GNL e il suo stoccaggio. “Gli interventi di stoccaggio del gas da parte degli stati membri sono considerati dalla Commissione stessa interventi distorsivi del mercato”, un approccio che secondo l'Autorità andrebbe modificato e rivisto.
Venendo a un altro pilastro dell'Unione dell'energia, l'integrazione dei mercati, la Termini critica in parte sia l'hardware sia il software della proposta. L'hardware riguarda le infrastrutture e le reti: il regolamento su tale aspetto dovrebbe essere presentato entro il 2017, ma l'Autorità mette da subito in guardia circa “il vincolo di limitare l'interconnessione a due paesi membri”, che non solo limiterebbe “le politiche di vicinato”, ma riguarderebbe “soprattutto un paese come l'Italia”. “L'Unione deve poter contare sui paesi vicini, in particolare sui paesi balcanici e dell'area del Mediterraneo, anche per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti”, nota la Termini.
Quanto all'impianto software, quello concernente le regole e la governance, l'Autorità richiama a “una maggiore trasparenza nelle regole di funzionamento dei gestori di rete Entso_E e Entso_G”, le reti europee dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica e del gas. La Termini giudica positivamente l'idea di “incrementare i poteri decisonali di Acer, l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, a condizione che se ne promuova una maggiore indipendenza”.
Quanto all'implementazione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, altra priorità dell'Energy Union, la rappresentante dell'Autorità suggerisce “un'evoluzione della regolamentazione esistente, in particolare per quanto riguarda i sistemi volti a promuovere l'utilizzo" di tali fonti. Fondamentale anche focalizzare l'attenzione sui sistemi di accumulo, che svolgono “un ruolo rilevante anche sul piano della sicurezza: è necessario ridefinire la distribuzione degli oneri di sistema”.
Fra le proposte avanzate infine dall'Autorità, anche un “new deal per i consumatori”. Nell'eliminare “progressivamente i prezzi regolamentati, gli stati membri propongano un meccanismo di tutela dei consumatori vulnerabili attuato preferibilmente dal sistema generale di previdenza sociale o, se sostenuto dal mercato dell'energia, attraverso tariffe solidali o sconti in bolletta, mirati a contenere i costi e gli effetti distorsivi sul sistema”, dichiara Rocco Colicchio, altro rappresentante dell'Autorità audito in Senato.
Photo credit: Eric Fischer / Foter / CC BY