Brevetto unico: partita da due miliardi, ma arriverà dopo il 2016
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(Da www.euractiv.it)
E’ ancora lunga la strada che ci separa dal brevetto unico europeo. Lo dice un documento interno al Parlamento Ue, secondo il quale la partita non sarà chiusa prima della fine del 2016. Restano, infatti, ancora diverse questioni in sospeso, come la definizione degli oneri amministrativi.
Il brevetto unico europeo non sarà realtà prima della fine del 2016. E’ questa la stima, contenuta in un documento di lavoro della commissione Giustizia del Parlamento europeo, sui tempi di attivazione del nuovo sistema di brevettazione unificato a livello comunitario. I deputati, in vista dei passaggi attesi per i prossimi mesi, hanno messo mano a un’analisi dettagliata di quello che sta per accadere e, soprattutto, dei problemi che restano da risolvere: soprattutto, bisogna affrontare la questione degli oneri amministrativi e si deve completare il lavoro sul Tribunale dei brevetti. Non sarà una partita facile, perché la gestione del sistema brevettuale in Europa vale circa due miliardi di euro, stando al budget 2015.
La situazione attuale
Al momento, spiega il documento sulla situazione attuale, non c’è un sistema unico di brevetti europei. “Le imprese devono mantenere brevetti individuali in ogni paese nel quale vogliano svolgere la loro attività”, con una moltiplicazione di costi e tempi. Nel 2012 sono state approvate due regolamentazioni (contestatissime) per creare un brevetto unico. A maggio 2015 si è chiuso un lungo periodo di polemica, segnato dalle proteste di Spagna e Italia. Ed è stato stabilito che il regime tradizionale coesisterà con il nuovo fino alla piena implementazione del Tribunale unico dei brevetti, con sedi a Parigi, Londra e Monaco.
I prossimi passaggi
La strada per completare questo processo, però, è ancora piuttosto lunga. E i documenti della commissione lo dicono chiaramente: “Il brevetto unico - si legge - potrà essere attivato solo dopo che 13 Stati membri, inclusi Gran Bretagna, Francia e Germania avranno ratificato l’accordo, anche se questo non avverrà prima del 2016”. Il Tribunale andrà in funzione tre mesi dopo la ratifica. Quindi, per chiudere il cerchio di questi adempimenti bisognerà aspettare la fine del 2016.
Oneri da definire
E non è tutto. Perché, in questa fase, c’è un altro aspetto sul quale i paesi membri devono ancora trovare un accordo. “Il brevetto unitario sarà assoggettato a una serie di oneri amministrativi unici. Il loro ammontare è attualmente in discussione”, spiegano gli eurodeputati. Le somme che andranno pagate per la brevettazione, in sostanza, sono il grande scoglio da affrontare nei prossimi mesi. “Il processo di definizione degli oneri dovrà tenere conto dei costi amministrativi, della dimensione del mercato e del livello di tasse pagate con il sistema attuale”.
Budget da due miliardi
E non si tratta di una partita irrilevante. Secondo le cifre rese note finora da Bruxelles, il budget 2015 del sistema di brevettazione nel suo complesso vale due miliardi di euro. Il sistema deve finanziarsi da solo, coprendo tutti i costi operativi attraverso gli oneri versati dagli utilizzatori, sia per le iscrizioni che per i rinnovi. Stando ai numeri del 2013, il costo complessivo del personale per l’ufficio europeo dei brevetti è di 1,3 miliardi di euro. Il modo in cui saranno strutturati gli oneri sarà fondamentale, perché dovrebbe consentire alle piccole e medie imprese di accedere con più facilità al sistema di brevettazione.