Schede primarie

Plenaria: no a brevetti e monopoli su materiale vegetale

17 Dicembre 2015

(Da www.euractiv.it)

Il Pe chiede alla Commissione di chiarire le norme sui brevetti. Evitare restrizioni nell'accesso dei coltivatori al materiale biologico

Broccoli

L'iniziativa fa seguito ad alcune recenti decisioni dell'Ufficio europeo dei brevetti sul materiale vegetale ricavato da procedimenti biologici convenzionali.Nel marzo 2015, infatti, il Consiglio d'Appello allargato dell'Ufficio europeo brevetti (UEB) ha stabilito che, nel caso dei pomodori edei broccoli, nonostante i procedimenti biologici di riproduzione delle piante, come l'incrocio, non possano essere brevettati, le piante che ne derivano e i prodotti delle stesse potrebbero ottenere una protezione a livello europeo.

L'interrogazione predisposta dagli eurodeputati delle commissioni Agricoltura e Affari giuridici, e confermata giovedì dalla plenaria con 413 voti favorevoli, 86 voti contrari e 28 astensioni, sostiene invece che ammettere la brevettazione di piante ottenute con tecniche di riproduzione convenzionali potrebbe escludere, per ragioni di costo, i piccoli agricoltori dall'accesso al materiale biologico e condurre alla creazione di monopoli.

In questo modo, ha spiegato l'eurodeputato Pd Paolo De Castro intervenendo per conto del gruppo S&D, si rischia di ostacolare l'innovazione in agricoltura, essenziale per la sicurezza alimentare globale, per la lotta ai cambiamenti climatici e per la competitività delle imprese.

“Bisogna trovare un equilibrio tra la difesa della proprietà intellettuale e l'accesso al materiale vegetale proveniente da procedimenti biologici”, ha sottolineato De Castro, mentre per Albert Dess, intervenuto in Aula per conto del gruppo Ppe, “l'agricoltura ha funzionato per migliaia di anni senza brevetti e così deve continuare”.

“Brevettare il materiale vegetale non è solo sbagliato, ma anche pericoloso”, ha dichiarato invece l'eurodeputato S&D Sergio Cofferati, perchè “solo le grandi aziende possono accedere alla brevettazione di massa, mentre in agricoltura l'innovazione è sempre stata patrimonio dei piccoli agricoltori che devono essere protetti”. “Aprire questo spazio alle aziende più grandi - ha concluso - porterà ad allargare gli stessi criteri all'intera filiera agroalimentare, in contraddizione con gli obiettivi Ue di difesa della biodiversità”.

La richiesta del Parlamento europeo di mantenere i diritti di riproduzione vegetale nelle mani degli agricoltori è in linea con la legge recentemente approvata dal Parlamento italiano per la tutela della biodiversità agricola, che prevede che le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione non possano essere assoggettate a diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti a carattere industriale.

Intervenendo in Aula, la Commissione europea si è detta consapevole delle preoccupazioni dei coltivatori sulla brevettabilità dei ritrovati vegetali e ha assicurato che collaborerà con la prossima presidenza del Consiglio, quella olandese, per superare questa fase di incertezza giuridica senza danneggiare gli agricoltori.

Author: [puamelia] / photo on flickr