Conferenza disabilità, Saccardi: "Con nuova legge passati da assistenza a un progetto di vita complessivo"
CAMPI BISENZIO - "In quattro anni siamo passati dal progetto assistenziale per le persone con disabilità a un progetto complessivo di vita, nel quale possono trovare spazio anche i tanti altri ambiti in cui una persona con disabilità può realizzarsi appieno, e quindi anche ambiti come il lavoro, la mobilità, l'istruzione, lo sport. Il progetto di vita ora è in una legge, la 60 del 2017, e stiamo cominciando a declinarlo in tutte le politiche".
Così l'assessore regionale alle politiche sociali Stefania Saccardi ha sintetizzato il motivo di fondo della quarta conferenza regionale sui diritti delle persone con disabilità in corso oggi a Spazio Reale (Campi Bisenzio).
La conferenza è stata infatti dedicata in gran parte all'inizio del percorso di attuazione della legge 60 su alcuni dei suoi principali terreni: il diritto allo studio, al lavoro, all'accessibilità e la possibilità, per ciascuno di questi ambiti, di prevedere una partecipazione dei diretti interessati alla formazione delle azioni e delle politiche.
Su quest'ultimo punto oggi è stata ufficialmente insediato il Forum per la disabilità, anche questo previsto dalla recente normativa. Al forum hanno aderito un centinaio di associazioni. "Il forum – ha spiegato Stefania Saccardi, che ha presieduto questa prima riunione – sarà un punto di contatto tra le associazioni legate al mondo della disabilità e la Regione: servirà a recepire le istanze che arrivano dai territori, a garantire un confronto continuo per costruire le politiche e infine anche a trasmettere alcune richieste a livello nazionale".
Di fatto il nuovo organismo, che presto si doterà di uno strumento esecutivo (la Consulta) renderà stabile il percorso con le associazioni, gli operatori, i cittadini attivato con le conferenza regionale grazie al quale si sono instaurati preziosi terreni di collaborazione. "In questi anni – ha evidenziato l'assessore - abbiamo sperimentato continuamente il valore del lavorare insieme, basti pensare che per gran parte dei fondi destinati al sociale abbiamo reso obbligatoria la coprogettazione".
L'assessore, incontrando i giornalisti a margine dei lavori, si è poi soffermata su un tema sempre centrale, quando si parla di sociale: quello delle risorse.
"Per un settore come questo, che coinvolge una platea di persone larghissima e con bisogni molto importanti, la coperta è sempre troppo corta. Ma noi ci siamo impegnati a allargarla al massimo ricorrendo il più possibile alle risorse regionali in aggiuta a quelle nazionali. Qualche esempio? Abbiamo finanziato con 89 milioni il fondo per la non autosufficienza che a livello nazionale prevede uno stanziamento di 450 milioni. Per il progetto di "Vita indipendente" in Toscana abbiamo messo a bilancio 9 milioni, quando l'intero intervento per tutto il Paese è di 15 milioni. E ancora abbiamo raddoppiato con fondi regionali il finanziamento per il "Dopo di noi", passando dai 5,5 milioni stanziati dallo Stato a 11 milioni. Infine siamo entrati nella progettualità dei fondi europei, ottenendo di finanziare con 14,5 milioni del Por-Fse l'accompagnamento al lavoro: una misura che ha permesso di ottenere sin qui ben 1.000 inserimenti. Con questi e tutti gli altri interventi previsti il progetto di vita, di una vita completa, piena, oltreché sulla carta, per le persone con disabilità ha cominciato a concretizzarsi. Continuare questo percorso, disegnato dalla legge 60, sarà l'obiettivo dei prossimi anni".