Biodiversita': Ue, necessari obiettivi piu' ambiziosi
(Da www.euractiv.it)
Non c’è motivo di autocompiacersi. Si possono riassumere nelle parole del commissario Ue per l'Ambiente Karmenu Vella i dati relativi alla revisione intermedia della strategia dell’Ue sulla biodiversità.
Biodiversità a rischio, preoccupati cittadini Ue
Scopo della revisione intermedia è valutare se l’Ue è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020. E i risultati non sono brillanti: benché siano statiregistrati progressi in molti settori, dalla revisione emerge chiaramente la necessità di un maggiore impegno da parte degli stati membri per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020.
In primo luogo gli stati membri devono attuare meglio la legislazione europea in materia di protezione della natura: più dei tre quarti dei principali habitat naturali nell’Ue sono attualmente in condizioni insoddisfacenti, e molte specie sono a rischio di estinzione.
L'effettivo arresto della perdita di biodiversità dipende anche da quanto efficacemente le questioni legate a questo tema sono integrate nelle politiche in materia di agricoltura, silvicoltura, pesca, sviluppo regionale e commercio. La riforma della Politica agricola comune offre la possibilità di una maggiore integrazione delle questioni connesse alla biodiversità, ma la misura in cui i Ventotto attueranno i provvedimenti a livello nazionale sarà decisiva per garantirne il successo.
Infine, si legge nella mid-term review, occorre riconoscere e apprezzare per il suo giusto valore il nostro capitale naturale, non solo entro i limiti delle aree protette ma in generale nel nostro territorio e nei nostri mari.
Nel complesso, la capacità della natura di pulire l'aria e l'acqua, impollinare le colture e limitare l’impatto di catastrofi quali le inondazioni è compromessa, con potenziali costi elevati e imprevisti per la società e per la nostra economia.
Aspetto, quest'ultimo, che preoccupa i cittadini, come dimostra un Eurobarometro pubblicato in concomitanza con la revisione di medio termine: almeno tre quarti dei cittadini europei ritengono che sussistano gravi minacce per gli animali, le piante e gli ecosistemi a livello nazionale, europeo e mondiale, e oltre la metà ritiene che risentirà personalmente della perdita di biodiversità.
Dati in linea con lo Stato della natura nell'Ue
Le precarie condizioni della biodiversità in Europa, in realtà, non stupiscono. I dati diffusi dalla revisione intermedia ricalcano quelli diffusi a maggio dalla relazione sullo 'Stato della natura nell'Ue'. Dati che, presumibilmente, influenzeranno l'attività di check-up delle direttive Uccelli e Habitat, che la Commissione europea sta portando avanti.
Del resto, anche le preoccupazioni dei cittadini europei circa lo stato di salute della natura non stupiscono. Alla luce della partecipazione record alla consultazione lanciata dalla Commissione europea sull'efficacia delle norme contenute nelle direttive Uccelli e Habitat, legata anche alla mobilitazione riuscita degli ambientalisti, appare chiaro l'interesse dei cittadini alle tematiche ambientali.
Il commento di Vella
“Possiamo trarre numerosi insegnamenti da questa relazione: abbiamo compiuto progressi e ci sono esempi validi da seguire, ma resta tanto da fare per colmare le lacune e raggiungere gli obiettivi in materia di biodiversità all'orizzonte 2020”, premette il commissario Karmenu Vella. Ciò detto, “Non c’è motivo di autocompiacersi: perdere biodiversità significa perdere il nostro sistema di sostegno alla vita. Non possiamo permettercelo, né può permetterselo la nostra economia”.
Photo credit: arcreyes [-ratamahatta-] / Foter / CC BY-NC-SA