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Dati personali: verso legislazione unica Ue

25 Giugno 2015

(Da www.euractiv.it)

 Yuri Yu. Samoilov / Foter / CC BY

Le istituzioni europee sono d’accordo sui principali punti della legislazione per il trattamento dei dati personali. Riuniti ieri a Bruxelles, i rappresentanti di Commissione, Parlamento e Consiglio Ue hanno ribadito che entro la fine del 2015 la nuova regolamentazione sarà pronta.

La nuova direttiva su cui si lavora a Bruxelles mette al centro la massima protezione dei dati lasciando ai consumatori la possibilità di gestire individualmente il rilascio delle informazioni personali, la semplificazione dei documenti e delle spiegazioni per il trattamento dei dati e la creazione di un’unica legislazione valida per i 28 Stati membri.

“Migliorando le tutele per i consumatori faremo degli importanti passi avanti anche per la realizzazione del Digital Single Market” ha detto la commissaria responsabile di Giustizia, Consumatori e Uguaglianza di genere Věra Jourová.

Un’unica legislazione farà bene all’e-commerce e ai consumatori, che saranno tutelati allo stesso modo all’interno di tutta l’Unione, ha spiegato il relatore per il regolamento sulla protezione dei dati del Parlamento, Jan Philipp Albrecht. “I dati sono per natura transfrontalieri – ha detto l’europarlamentare - non per forza restano all’interno del paese in cui il cittadino rilascia o condivide le informazioni che lo riguardano”.

Gli ultimi dati dell’Eurobarometro hanno dimostrato che per nove europei su dieci è importante sapere di avere gli stessi diritti e tutele sulle loro informazioni personali, indipendentemente dal paese in cui ha sede l'autorità o società che offre il servizio.

I punti chiave della nuova normativa:

  • aumento del livello di protezione dei dati personali,.
  • le stesse regole saranno valide per le aziende europee ed extra europee,.
  • un forte ed efficace one-stop-shop per semplificare la vita delle aziende e dei cittadini,.
  • garanzia di regole moderne comuni che si applicano a tutti i servizi che forniscono nell'Ue.

La direttiva del 1995 resta il punto di partenza ma da sola non è più in grado di far fronte alle nuove esigenze dei consumatori.

“La rete – ha detto la Commissaria Jourová–offre delle grandi opportunità ma ci sono anche dei rischi, per questo serve una regolamentazione capace di tutelare i cittadini europei. Dovremo essere molto precisi perché tutti possano comprendere quello che vogliamo fare”.

I tempi stringono ma i rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento non hanno stabilito delle date precise per il raggiungimento degli obiettivi preposti. Dzintars Rasnačs, ministro della Giustizia lettone, ha spiegato che è necessario “capire bene che cosa va modificato e in che modo va cambiato. Comunque entro la fine del 2015 vogliamo che il regolamento sia pronto”.

Questioni da risolvere

Lo scorso 15 giugno il Consiglio aveva approvato sanzioni pari al 2% del giro d’affari totale per le aziende che non rispettano le regole relative al trattamento dei dati, mentre il Parlamento aveva stabilito la soglia del 5%. Resta ancora da definire il ruolo e le responsabilità per i controllori dei dati.

Cittadini europei poco fiduciosi online

Gli europei non si fidano della rete. La commissaria Jourová ha presentato i risultati dell'ultimo sondaggio dell’Eurobarometro che rileva la fiducia che i cittadini hanno nella condivisione dei loro dati online. Solo il 15% dei 28mila europei intervistati ritengono di avere il controllo completo sulle informazioni che forniscono online, a fronte del 31% che pensa di non avere alcun controllo nella gestione dei dati. Il 63% degli intervistati ha dichiarato di non si fidarsi delle aziende online o le compagnie telefoniche dei provider di servizi Internet.

“La nostra riforma può ripristinare questa fiducia e restituire il controllo sui dati delle persone” ha dichiarato la Commissaria Jourová. “La riforma della protezione dei dati – ha continuato – oggi è più urgente di quanto non lo fosse tre anni fa, quando la Commissione presentò la proposta. L'uso di Internet è in aumentato così come la consapevolezza della gente e le loro preoccupazioni sulla privacy”.