Emissioni: Pe, primo ok accordo su ETS
(Da www.euractiv.it)
Con 49 favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti, la commissione Ambiente del Parlamento europeo approva l'accordo, raggiunto all'inizio del mese con il Consiglio, sull'anticipazione al 2019 della riforma del meccanismo europeo per lo scambio delle quote di emissioni di CO2 (Ets), inizialmente prevista per il 2021.
A 10 anni dall'avvio, il mercato europeo dei permessi di emissione (Eu Ets) si avvia ad essere riformato. L'importanza della riforma dell'Ets va inquadrata in un contesto più ampio. Tale meccanismo, infatti, rappresenta un tassello fondamentale del Pacchetto energia clima 2030, approvato dal Consiglio europeo il 23 ottobre. Pacchetto che prevede una riduzione obbligatoria delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 nell'insieme dell'Ue rispetto ai livelli del 1990.
Al raggiungimento degli obiettivi del pacchetto concorreranno appunto l'Ets e NER 300 (New Entrant Reserve 300), il programma promosso dall'Esecutivo Ue in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti che contribuisce alla realizzazione di progetti in materia di rinnovabili e tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio con i proventi della vendita di 300 milioni di quote di emissione, e che verrà rinnovato con una dotazione di 400 milioni di quote di emissioni (NER400).
Sul fronte Ets, onde evitare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2, il Consiglio ha deciso di andare avanti con l'assegnazione di quote gratuite e ha previsto l'istituzione di una riserva del 2% di quote Ue Ets per eventuali investimenti aggiuntivi da parte di stati membri con Pil inferiore al 60% della media Ue.
L'accordo fra Parlamento e Consiglio dei ministri dell'Unione europea, raggiunto all'inizio di maggio, riguarda la quota di riserva delle emissioni, che avrà il compito di far fronte alla questione dell'eccedenza che negli ultimi anni ha fatto crollare il prezzo della CO2.
La proposta di riforma intende creare un sistema che fa passare automaticamente una porzione di quote Ets dal mercato alla cosiddetta riserva di stabilità, se l'eccedenza è superiore a una certa soglia. In particolare, 900 milioni di quote di emissione backloaded sarebbero messe in riserva, insieme a circa 600 milioni di quote non assegnate. Punto, quest'ultimo, in linea con quanto richiesto dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo in un testo approvato a febbraio di quest'anno.
Accordo anche sulla tempistica: mentre il Parlamento europeo proponeva di introdurre la riserva entro la fine del 2018, Commissione e Consiglio premevano affinché fosse introdotta entro il 2021. Le istituzioni hanno trovato una mediazione, con l'avvio del meccanismo dal 2019.
L'accordo raggiunto fra Parlamento e Consiglio riceve ora il via libera della commissione Ambiente del Pe, con 49 voti a favore, 8 contrari e 2 astensioni. La plenaria del Parlamento europeo si esprimerà sul testo a luglio.
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