Schede primarie

[02-04] Rapporto sulla Crescita 2015: ricerca e sviluppo in Italia

(From first.aster.it )

L’intensità delle attività di ricerca e sviluppo nel nostro Paese, sia pubblica sia privata, è al di sotto della media europea, anche se alcuni passi per favorire gli investimenti in questo settore sono stati compiuti. È quanto emerge dal Rapporto sulla crescita 2015 relativo all’Italia, recentemente pubblicato dalla Commissione Europea. Prodotto annualmente con l’obiettivo di analizzare e monitorare lo stato di crescita economica dei diversi paesi dell’Unione, il Rapporto di quest’anno si focalizza sulla situazione relativa al periodo 2013-2014. Significativo è, in particolare, il dato relativo all’intensità di ricerca e sviluppo delle imprese italiane, che nel 2013 era pari allo 0,67% contro una media europea dell'1,29%. Una delle principali criticità riguarda la scarsa collaborazione tra pubblico e privato. Il Rapporto sottolinea a questo proposito che la cooperazione tra i due settori è per lo più sporadica e legata a specifiche iniziative, ma soffre la mancanza di reti e strutture formali consolidate. Questo fenomeno spiega il dato relativo alle pubblicazioni scientifiche congiunte che – con una quantità pari a 33,4 pubblicazioni per 1 milione di persone in Italia – si attestano nettamente al di sotto della media europea, pari a 52,8. Più in generale, l’attività di ricerca e sviluppo pubblica finanziata dal settore privato rappresenta solo lo 0,014% del Prodotto Interno Lordo (PIL), a fronte dello 0,051% della media europea. La quota di finanziamento pubblico destinata all’investimento in ricerca e sviluppo è scesa nel periodo considerato rispetto a quello precedente. Nel 2014 tuttavia – sottolinea il Rapporto– sono state lanciate una serie di iniziative per promuovere il rilancio del settore, tra cui misure volte a favorire l’accesso al credito da parte delle aziende e strumenti finanziari innovativi.