Schede primarie

Le dichiarazioni presidente Commissione pari opportunità su approvazione doppia preferenza di genere

22 Novembre 2017

(Da www.regione.sardegna.it)

CAGLIARI, 22 NOVEMBRE 2017 - "È un risultato storico non scontato e di rinnovamento, che va oltre una battaglia ideologica ed è frutto di uno sforzo democratico che ha visto schierati su un unico fronte la Commissione regionale pari opportunità e diverse forze delle istituzioni, politiche e della società civile, per un unico grande obiettivo, che finalmente si è concretizzato ieri col consenso quasi unanime del Consiglio regionale e per di più a voto segreto". Questo il commento di Gabriella Murgia, Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità della regione Sardegna, in carica da gennaio 2017 assieme a 20 nuove commissarie, all’indomani del voto in Consiglio che ha sancito la doppia preferenza di genere nella legge elettorale. "La parità di genere come valore di consapevolezza all'interno delle istituzioni, per proiettare un senso di rispetto dei valori fondanti della collettività nel rapporto uomo-donna, all’interno della famiglia e nella gestione della diversità come ricchezza. Mi auguro - prosegue la Murgia - che ci siano presto altre occasioni, oltre ai dibattiti nelle aule del Consiglio, per migliorare il dialogo sui temi della parità e maturare importanti decisioni. Parlo ad esempio della sana composizione dei ruoli apicali delle istituzioni e delle aziende, per aggregare ed aggiornare nuovi modelli organizzativi nei posti di lavoro e rendere le performance aziendali più moderne e in linea con le best practices europee". La Commissione plaude all'inserimento della doppia preferenza di genere nella legge statutaria sarda e ringrazia tutte le forze politiche che hanno dato dimostrazione di senso di responsabilità e sensibilità nei confronti del genere femminile. "La Sardegna oggi è tra le regioni ad avere questo strumento al pari di altre importanti regioni Italiane - conclude la Presidente -. Con la normativa approvata, è iniziato finalmente il processo culturale per garantire "definitivamente” uguali condizioni di partenza per l’effettiva partecipazione delle donne alle cariche elettive."