"Lunga estate": la Regione incentiva l'impresa turistica fuori stagione.
CAGLIARI, 26 MAGGIO 2010 - Diciotto milioni di incentivi per allungare la stagione turistica e fare formazione. Gli assessorati del Lavoro e del Turismo varano un programma rivolto direttamente alle imprese nel settore: chi apre le strutture ricettive e della filiera nei cosiddetti "mesi spalla" potrà usufruire di un importante abbattimento del costo del personale. Incentivata la formazione per innalzare la qualità del servizio. Cinquemila i lavoratori coinvolti. L’Avviso sarà pubblicato entro la settimana. Incentivare le imprese della filiera turistica a tenere aperte le attività oltre i mesi estivi, attraverso un contributo in conto occupazione. Questo è il principale obiettivo del progetto della Regione denominato “Lunga estate”, finanziato dal Por Fse (Programma operativo regionale - Fondo sociale europeo) 2007/2013, promosso dagli Assessorati del Lavoro e del Turismo, che si propone di allungare la stagione delle vacanze in Sardegna. In settimana sarà pubblicato l’Avviso nei canali informativi dell’amministrazione regionale. Stamattina a Cagliari la presentazione alla stampa con il presidente, Ugo Cappellacci, gli assessori del Lavoro e del Turismo, Franco Manca e Sebastiano Sannitu. "Promuoviamo quell'idea di "isola dell’accoglienza" che fa parte del nuovo modello di sviluppo per la Sardegna», ha commentato il presidente Cappellacci: "La Regione punta sul turismo e, più in generale, su quel grande capitale non delocalizzabile, costituito dal suo patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale ed archeologico, per strutturare un nuovo sistema economico e sociale che renda la Sardegna più competitiva sullo scenario internazionale, conquisti i mercati e crei nuove opportunità lavorative e imprenditoriali". L’Assessorato del Lavoro per il 2010 mette a disposizione 18 milioni di euro, 11 dei quali serviranno ad abbattere il costo dei dipendenti con contratto a tempo determinato, a carico delle imprese, nei periodi cosiddetti ‘di spalla’ (aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre 2010, aprile e maggio 2011). Il provvedimento coinvolge oltre 5.000 lavoratori del settore turistico in tutta la Sardegna, in particolare delle attività stagionali (al di là di alberghi e campeggi, si parla di stabilimenti balneari, discoteche e altri settori della filiera turistica). "Le imprese – ha spiegato l’assessore Manca – non sono vincolate ad assumere i lavoratori per tutto il periodo ‘di spalla’: possono scegliere i contratti con una durata che varia da uno a cinque mesi. Tuttavia, ciascuna azienda beneficerà di incentivi quantificati a seconda del mese di impiego delle maestranze, sino a un massimo di 300mila euro per 200 dipendenti. In tal modo saranno tutelate le piccole imprese. L’assunzione nei mesi ‘spalla’ comporta l’impegno delle aziende ad impiegare gli stessi lavoratori nel periodo estivo (giugno-agosto 2010). Le imprese che assumeranno i lavoratori fuori stagione riceveranno un bonus, attraverso una premialità media di 600 euro al mese". Il progetto “Lunga Estate” prevede, inoltre, un bando per la formazione dei lavoratori, per sostenere le imprese nell’erogazione di servizi di qualità: 7 dei complessivi 18 milioni di euro saranno dedicati a questa attività. La formazione potrà essere fatta all’interno dell’azienda di appartenenza oppure attraverso i voucher formativi (massimo di 3.000 euro l’uno) da spendere nelle Agenzie accreditate. "Il provvedimento è uno dei cardini principali della strategia dell’assessorato del Turismo che mira a costruire “l’altra stagione”, in questo caso incentivando l’impresa e abbattendo il costo del lavoro. L’obiettivo è avere almeno otto mesi di attività turistica nell’arco dell’anno – sottolinea l’assessore Sannitu -, ma è anche nostra intenzione arginare il fenomeno del lavoro nero. La sperimentazione sarà portata avanti nel periodo aprile 2010 - maggio 2011, con una verifica intermedia a dicembre. Se la risposta sarà soddisfacente, la Regione darà continuità al bando. Con la collaborazione di tutti gli operatori turistici, la “Lunga estate” punta a mutare la forte stagionalità, al di là ma non in contrapposizione con il periodo balneare". Si calcola che in Sardegna siano almeno 40mila i lavoratori assunti a tempo determinato nel settore turistico nell’arco dell’anno.