Schede primarie

Pe: ComAgri, ok ad avvio negoziati su agricoltura biologica

14 Ottobre 2015

(Da www.euractiv.it)

La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato, con 33 voti a favori, quattro contrari e sette astensioni, il progetto di relazione sulle nuove norme in materia di agricoltura biologica, dando mandato al relatore Martin Häusling e ai relatori ombra di avviare i negoziati con il Consiglio sul testo finale.

A differenza di quanto previsto nella proposta originaria della Commissione, la ComAgri chiede un regime di controlli su misura lungo l'intera filiera dell'agricoltura biologica per evitare frodi alimentari e, pur accettando la spinta dell'Esecutivo Ue verso controlli maggiormente basati sul rischio, non intende rinunciare alla garanzia di almeno un controllo annuale in loco su tutte le aziende agricole biologiche. Contrariamente al testo di compromesso approvato dal Consiglio a giugno, che ammette verifiche ogni trenta mesi per gli operatori definiti a basso rischio.

Agli Stati membri gli eurodeputati chiedono anche di garantire la tracciabilità di ogni prodotto bio in tutte le fasi di produzione, lavorazione e distribuzione per sostenere la fiducia dei consumatori in un settore che sta crescendo nonostante la crisi generale dell'agrifood.

Proprio il tema della fiducia dei consumatori è al centro del dibattito su uno degli aspetti più controversi del testo, quello relativo al trattamento dei prodotti che presentano residui di sostanze non autorizzate in agricoltura biologica.

La questione, attualmente non disciplinata dalla normativa comunitaria, ha diviso a lungo i 28 in Consiglio, prima che a prevalere fosse la posizione dei paesi, Germania in testa, contrari alla decertificazione dal marchio bio in caso di residui. In base al compromesso del Consiglio, infatti,la decertificazione si ha solo laddove la presenza dei residui sia risultata ‘evitabile’ o ‘involontaria'. Una soluzione giudicata insufficiente da molti paesi e organizzazioni del settore, dal momento che è difficile individuare i casi di contaminazione accidentale.

L'approccio degli eurodeputati prova a mediare tra la posizione espressa a giugno dagli Stati membri e quella di chi sollecita norme più rigorose, chiedendo che i prodotti sospettati di contenere residui non possano esporre l'etichetta bio fino a che ulteriori indagini non abbiano accertato l'inevitabilità della contaminazione.

In più, se ritenuto necessario in base ai risultati dell'implementazione del nuovo regolamento, la Commissione europea potrebbe, dopo il 2020, presentare una proposta legislativa per fissare una soglia massima per le sostanze non autorizzate e prevedere compensazioni economiche per gli agricoltori che a causa di contaminazioni accidentali non potranno commercializzare i propri prodotti con il marchio bio.

La posizione della ComAgri è invece vicina a quella del Consiglio sul tema delle aziende miste: tanto gli eurodeputati, quanto i ministri dell'Agricoltura hanno infatti bocciato la proposta dell'Esecutivo Ue di vietare questa tipologia di imprese, quelle che praticano cioè sia agricoltura convenzionale che biologica, purchè le due attività siano chiaramente separate.

Via libera, infine, alla certificazione di gruppo per ridurre gli oneri burocratici a carico delle piccole aziende bio,e alla proposta della Commissione di garantire che tutti i prodotti importati da paesi terzi rispettino le norme comunitarie sul bio. Le regole che si basano sul criterio dell'equivalenza, quindi norme analoghe ma non identiche a quelle Ue, dovrebbero essere superate, secondo la ComAgri, entro i prossimi cinque anni, con un periodo di transizione di due anni per l'adeguamento di alcuni prodotti che non rispettano i requisiti Ue per particolari condizioni climatiche dei paesi di provenienza.

Link Agricoltura Bio: Agrinsieme, proposta Pe penalizza qualita'

Author: Suzies Farm / photo on flickr