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Unione energia: bilancio del primo anno

29 Dicembre 2015

(Da www.euractiv.it)

Al termine dell'anno che ha visto il lancio dell'Unione dell'energia, la DG Energy della Commissione presenta alcune storie di successo

 Bert Kaufmann / photo on flickr

Articolata in 5 pilastri e 15 azioni, la strategia per l'Unione dell'energia intende costruire un sistema energetico integrato a livello continentale, che sia basato sulla concorrenza, su un uso efficiente delle risorse e su una regolamentazione efficace. Un piano, quello che va sotto il nome di Energy Union, presentato a febbraio dal vicepresidente dell'Esecutivo comunitario Maros Sefcovic insieme al commissario per l'Azione climatica Miguel Arias Canete, che rappresenta una delle priorità della Commissione Juncker.

Unione dell'energia: il 2015 in breve

Il tema energia ha tenuto banco fino all'ultimo mese dell'anno in Parlamento e in Consiglio dei ministri Ue. Fra i voti dell'ultima plenaria del Pe del 2015 figura appunto quello sull'Energy Union: “Il mercato energetico comune dev'essere la pietra angolare dell'Unione dell'energia”, ha dichiarato l'eurodeputato Evzen Tosenovsky (Ecr), relatore del testo approvato a Strasburgo, “ma le regole di mercato devono essere supportate da un meccanismo di solidarietà quando gli stati membri si trovano ad affrontare un fornitore di energia dominante”.

Il riferimento è chiaramente alla crisi ucraina e alla dipendenza Ue dalla fornitura di gas da parte della Russia. Tema, quest'ultimo, che ha tenuto banco nel corso dell'ultimo Consiglio europeo, il 17 e 18 dicembre. Nel mirino dei capi di Stato e di Governo europei, in particolare, il progetto Nord Stream 2, che prevede la realizzazione di due rami di gasdotti con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi che ogni anno dalla Mosca porteranno gas metano a Berlino.

Già aspramente criticato dai paesi dell'Europa centro-orientale, dal Parlamento europeo e da un gruppo di ministri dell'Energia dei Ventotto, Nord Stream 2 permetterebbe a Gazprom di conquistare il pieno controllo di una parte importante del sistema di distribuzione e stoccaggio del gas nell’Europa centrale, oltre ad entrare in possesso di quote di giacimenti nel Mare del Nord. Il raddoppio di Nord Stream incontra anche l'opposizione del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che in occasione del Vertice ha dichiarato che il progetto “non soddisfa le regole Ue sull'energia”.

Se il 2015 è l'anno che segna la nascita dell'Unione dell'energia, il 2016 dovrebbe rappresentare l'anno di svolta. Così almeno la pensa Sefcovic che presentando la prima relazione realizzata dalla Commissione europea sull'Unione dell'energia, ha indicato il prossimo anno come quello “in cui si getteranno le basi di un solido sistema di governance che garantirà la prevedibilità e la trasparenza di cui gli investitori hanno bisogno”.

Energia Ue: storie di successo

A dimostrare il ruolo centrale del tema energetico nell'agenda comunitaria, alcune storie di successo apparse sul sito della Dg Energy della Commissione europea. Fra queste, tre progetti finanziati con risorse Ue, che introducono innovazioni nel settore.

E' il caso di Construct PV, che intende sviluppare e realizzare un componente fotovoltaico multifunzionale - del quale sia possibile stabilire forma e dimensioni in base alla richiesta dell’utenza, in modo che ne siano mantenute l’efficienza e l’economicità - da integrare nelle superfici opache delle facciate e delle coperture degli edifici. Fra gli 11 partner pubblici/privati che partecipano al progetto, anche 3 italiani: la società di ingegneria e di consulenza D’Appollonia, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e Tegola Canadese spa, impresa che opera nel campo della produzione di componenti edili.

Altra storia di successo è quella di Twenties, progetto di ricerca che permetterebbe di utilizzare in maniera più efficiente l'infrastruttura elettrica in Europa, portando maggior potenza senza bisogno di aggiungere nuove linee. Il progetto è stato condotto da un gruppo di gestori di sistemi elettrici di Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi, organizzazioni di ricerca e sviluppo, produttori di tecnologie e di turbine eoliche.

Ancora la rete elettrica al centro del progetto Ingrid, soluzione innovativa per affrontare le problematiche connesse alla saturazione della capacità della rete elettrica, consentendo di accumulare in forma di idrogeno il surplus di energia elettrica che altrimenti andrebbe perso, per re-immetterlo con opportune modalità e tempistiche nella stessa rete elettrica o utilizzarlo in contesti in cui il trasporto di energia risulta difficile. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto dimostratore da 39 MWh, localizzato in Puglia, per il bilanciamento dell'energia elettrica, tramite moduli di magnesio ricchi di idrogeno in grado di accumulare l’elettricità in eccesso e, in seguito, re-immetterla in rete quando richiesta.

Photo credit: Bert Kaufmann via Foter.com / CC BY