Alleanze con enti non-statali per l'adattamento ai cambiamenti climatici: il potenziale in diverse regioni del mondo
(Da www.minambiente.it)
Parigi UN FCCC COP21, Mercoledi 2 Dicembre, 2015 (10 a.m. – 11 a.m.)
Un side event organizzato dal Ministero dell'Ambiente in collaborazione con la Regione Abruzzo che se ne è fatta promotrice in occasione della Conferenza Quadro sui cambiamenti climatici di Parigi, il 2 dicembre dalle 10 alle 11.
Nel Padiglione europeo si discuteranno lo “staus quo” e le opportunità future di alleanze tra governi ed enti non-statali per l'attuazione di misure di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici. Partecuperanno esperti internazionali tra cui istituzioni europee e internazionali (l' OC SE e la Commissione Europea – DG Clima), il Ministero dell'Ambiente, le Regioni Abruzzo e Lombardia, reti di comuni del Patto dei Sindaci e dell'iniziativa europea Mayors Adapt dal Belgio, enti di ricerca (EURAC) e il settore privato e finanziario (International Standard Organisation – ISO, European Bank for Reconstruction and Development).
Molte responsabilità per un accordo globale sul clima sono nelle mani dei governi nazionali, però l'attuazione di azioni concrete spetta agli attori non-statali: imprese, ONG, regioni, comuni e al settore finanziario. Per esempio, le iniziative di questi soggetti per la riduzione dei gas serra possono tagliare fino a 1.8 milliardi di tonnellate di CO2 nel 2020 (UNEP 2015). E gli attori non-statali sono anche impegnati nell'adattamento ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali con iniziative che possono contribuire in maniera sostanziale all'applicazione delle strategie nazionali e dei piani di adattamento: i comuni offrono possibilità di sviluppo “sicuro” a imprese e cittadini sui loro territori, ma anche sistemi di condivisione di conoscenze e tecniche e una crescente competenza in materia (Mayors Adapt); mentre gli organismi internazionali hanno spesso elaborato strumenti che facilitano l'adozione di misure a livello locale e da parte dei privati (Guidelines for local adaptation in the Alps, 2014; OECD ).
E infine, le imprese iniziano ad adottare misure e standard volontari che consentono loro di fare profitti, cogliere nuove opportunità di crescita, entrare in nuovi mercati e imparare a gestire meglio i rischi: contribuiscono a rendere resilienti sia le aziende sia le comunità in cui sono insediate. Strumenti finanziari innovativi possono poi migliorare la capacità di proteggere il capitale investito e di creare ricchezza, ma anche aumentare la fiducia e incentivare investimenti e idonee misure di adattamento.
Purtroppo però oggi il coinvolgimento di attori non-statali nell'adattamento è ancora minimo. Occorre dimostrare che creare comunità resilienti per le imprese non è questione di filantropia ma necessità strategica e richiede di cooperare con le istituzioni. I benefici che possono derivare da queste esperienze di collaborazione sono sostanziali e comprendono la condivisione di elementi complementari, necessari per fare un buon adattamento.
Saranno quindi discusse le attività già in corso e gli strumenti innovativi del prossimo futuro che possano facilitare la collaborazione tra pubblico e privato e stimolare il coinvolgimento delle imprese, del settore finanziario e delle banchenelle politiche climatiche di ultima generazione.