Istruzione e lavoro, i tanti possibili snodi della formazione personale
FIRENZE - La formazione è fatta di snodi, come la costruzione del proprio futuro: percorsi paralleli e altri che si intersecano, per cui essenziale diventa dunque orientarsi. Ecco una breve guida.
A quattordici anni, dopo le medie, l'istruzione può proseguire con una scuola superiore, scegliendo tra licei, istituti tecnici e istituti professionali. Dopo cinque anni, una nuova scelta si impone: proseguire gli studi all'università oppure cercare immediatamente un impiego. Ma c'è anche una terza via, parallela all'università e poco conosciuta: gli istituti tecnici superiori, che offrono un percorso di due anni dove stretto è il rapporto con il mondo del lavoro, nei settori giudicati più dinamici. Sono dodici in tutta la Toscana; li frequentano per ora in poco più di duecentocinquanta ragazze e ragazzi ogni anno e praticamente tutti trovano un'occupazione immediata.
Dopo l'università ci sono i dottorati e le borse di studio e di lavoro all'estero, finanziate anche all'interno del progetto per i giovani della Regione, "Giovanisì", tenuto a battesimo cinque anni fa. Ci sono le opportunità offerte da tirocini e praticantati e gli otto mesi di servizio civile regionale, che sono anch'essi un'occasione di formazione.
Istruzione e formazione professionale sono canali a volte anche che si incrociano: paralleli alle superiori ci sono corsi di due o tre anni mirati al mondo del lavoro. Tutte le scuole comunque oramai prevedono stage ed esperienze in azienda.
La Regione ha pensato poi anche a chi inizia una scuola superiore ma poi si perde per strada e a sedici anni, dopo aver assolto dunque l'obbligo di istruzione, si ritrova senza aver conseguito alcun titolo, non studia e neppure lavora. Sono i cosiddetti drop out, 'gli espulsi', che possono scegliere un corso di due anni con cui conseguire un attestato di qualifica professionale.
Siccome poi l'istruzione dura per tutta la vita, c'è anche l'educazione rivolta agli adulti.