Alternanza scuola-lavoro, intesa Regione, Ufficio scolastico, Ordine dei consulenti della Toscana
FIRENZE - Una nuova tappa del percorso attuato dalla Regione per dare gambe al modello di formazione duale, basato sull'alternanza tra scuola e lavoro e anche sullo strumento, più ampio e rinnovato, dell'apprendistato. Ad ampliare, rafforzandolo, l'accordo siglato lo scorso settembre, è stata la firma del protocollo d'intesa fra Regione, Ufficio scolastico regionale e Ordine dei consulenti del lavoro (Consulta dei Consigli Provinciali della Toscana: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena).
Obiettivo del protocollo avvicinare la scuola al lavoro e il mondo del lavoro alla scuola, provando in questo modo a contrastare disoccupazione giovanile (in Toscana il 34 per cento alla fine del 2016) e la dispersione scolastica, fornire ai ragazzi competenze ancorate in modo migliore alle esigenze produttive e in linea con lo sviluppo economico, facendo i conti anche con la struttura produttiva toscana, che in gran parte fa perno su micro e piccole imprese.
A firmare il protocollo, per l'Ufficio scolastico regionale il direttore Domenico Petruzzo e la presidente della consulta toscana degli Ordini dei consulenti del lavoro Gloria Cappagli.
"E' un passo importante per realizzare in Toscana - dice l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco - il sistema duale, quello dove scuola, sistema della formazione e mondo del lavoro collaborano ancora più a strettamente. In particolare puntiamo a favorire l'occupabilità e lo sviluppo delle competenze dei giovani attraverso l'acquisizione della qualifica professionale o di un titolo di studio e a sbloccare così l'accesso dei giovani alle piccole e medie imprese, che per dimensione e organizzazione spesso trovano difficoltà a reperire personale formato e competente".
In particolare, grazie all'impegno congiunto dei firmatari, saranno promosse metodologie formative on the job per favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, valorizzando il potenziale educativo e formativo del lavoro, favorendo la permanenza nel mercato del lavoro con interventi volti allo sviluppo di competenze in linea con le esigenze espresse dal sistema economico e sociale.
"Oltre a contrastare la dispersione scolastica - osserva la vice presidente e assessore alla cultura, università e ricerca Monica Barni - puntiamo a creare un ponte più solido fra i sistemi di istruzione e formazione e mondo del lavoro anche per quanto riguarda l'alta formazione, in modo da fornire ai giovani opportunità di far crescere le proprie copmpetenze e, nello stesso tempo, fornire alle imprese uno strumento di innovazione".
Positivo il commento del direttore dell'Ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo.
"La firma del protocollo - afferma - costituisce un passo in avanti nell'integrazione fra l'offerta del sistema di istruzione regionale statale e il mondo del lavoro. In particolare per gli istituti tecnici e professionali è necessario ampliare la dimensione di occupabilità in relazione al conseguimento del diploma e questo protocollo apre a modalità innovative per il conseguimento delle competenze professionali e delle skills trasversali, grazie al contributo di un settore importante del sistema delle professioni regionale."
Aggiunge la presidente della Consulta toscana Ordine dei Consulenti del Lavoro Gloria Cappagli: "La nostra professione ha posto da tempo l'attenzione sulla necessità di favorire un sistema di istruzione in grado di confrontarsi con il mondo del lavoro in continua e rapida mutazione. Il tema dei giovani è sempre più spesso al centro delle iniziative e degli strumenti che mettiamo a disposizione per un contributo effettivo in ricerca, esperienza e fattualità. L'alternanza scuola lavoro e il sistema duale a cui intendiamo dare il nostro migliore contributo, ci vedrà pertanto impegnati a favorirne la cultura e ad attivarne canali ed operatività".