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Agroalimentare: ComAgri, norme Ue contro pratiche sleali

13 Novembre 2015

(Da www.euractiv.it)

La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato un parere sulle pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento alimentare

Agroalimentare

Una normativa europea per affrontare le pratiche commerciali sleali e introdurre maggiore equilibrio nella catena di approvvigionamento alimentare, in modo da aumentare il potere contrattuale degli agricoltori. E’ quanto chiesto dalla commissione Agricoltura del Parlamento europeo con un parere a cura dell'eurodeputata Ppe Mairead McGuinness indirizzato alla commissione Mercato interno.

Il testo, approvato dalla ComAgri con 39 voti a favore, nessun contrario e due astensioni, fa seguito alla comunicazione presentata dalla Commissione europea nel luglio 2014 per affrontare il problema delle pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento alimentare. Pratiche che vanno dalle modifiche unilaterali o retroattive dei contratti ai ritardi nei pagamenti e che, oltre a minacciare il reddito dei produttori, possono spingere verso un abbassamento degli standard di sicurezza e della qualità, a discapito dei consumatori.

A differenza della proposta dell’Esecutivo Ue, che si limita a incoraggiare gli Stati membri ad affrontare il problema e gli operatori del settore a partecipare a schemi volontari per la riduzione delle pratiche commerciali sleali, gli eurodeputati chiedono uno specifico intervento legislativo a tutela dei produttori agricoli.

"Il voto di oggi è un passo importante per portare la questione dell’equità nella catena di approvvigionamento alimentare in cima all'agenda politica e riflette le preoccupazioni dei membri della commissione Agricoltura circa l'impatto delle pratiche commerciali sleali sui redditi agricoli, nonché sulla sostenibilità della catena di approvvigionamento alimentare", ha affermato la relatrice. "Ora - ha proseguito McGuinness - dobbiamo garantire che la Commissione tenga conto del nostro parere nella sua prossima valutazione della Supply Chain Initiative facoltativa”.

Secondo McGuinness, infatti, la Supply Chain Initiative, che promuove l'adesione volontaria di associazioni e operatori del settore all'impegno contro le pratiche commerciali inique, non è sufficiente ad aggredire il problema. Per la ComAgri, serve una legislazione a livello europeo che tuteli gli agricoltori e permetta di reprimere queste pratiche con un sistema di sanzioni, insieme a un maggiore ruolo di coordinamento, da parte della Commissione, degli sforzi e delle best practice che i 28 portano avanti a livello nazionale.

Le misure comunitarie contro le pratiche commerciali sleali, in ogni caso, secondo gli eurodeputati, non dovrebbero abbassare il livello di protezione già garantito dalle normative nazionali, laddove previste dagli Stati membri.

La relazione della ComAgri passa ora alla commissione per il Mercato interno, che dovrebbe approvare il proprio parere sul testo a dicembre. Il voto in plenaria è atteso per l'inizio del prossimo anno.

Author: notfrancois / photo on flickr