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Bce: integrazione finanziaria a livelli pre-crisi

27 Aprile 2015

(From www.euractiv.it )

Draghi

L’integrazione finanziaria procede bene, anche se mancano ancora dei passaggi da compiere. E’ questo il dato che arriva dalla Commissione europea e dalla Bce, che invocano novità soprattutto sul fronte dell’Unione bancaria.

Siamo di nuovo ai livelli pre-crisi. Almeno se si guardano gli indicatori relativi al livello di integrazione finanziaria. L’indicazione arriva dalla Bce e dalla Commissione europea, che lunedì a Bruxelles hanno tenuto una conferenza congiunta per fare il punto su alcuni comparti strategici per l’Ue: il mercato del denaro, quello dei bond, gli istituti di credito e gli investimenti. Il risultato è che le cose stanno tornando a normalizzarsi ma che mancano ancora passi avanti su un ultimo fronte: l’Unione bancaria. I paesi membri sono chiamati ad implementare altre riforme.

Progressi in tutti i settori

“Complessivamente - spiegano dalla Banca centrale europea - l’integrazione finanziaria in Europa è tornata a un livello vicino a quello registrato prima della crisi dei debiti sovrani”. Nel 2014 ci sono stati progressi in tutti i settori principali, guardando alle analisi che Francoforte produce ogni anno. In particolare, le cose sono andate bene sul fronte della moneta unica, dei bond e del settore bancario, sia grazie alle iniziative comunitarie che a quelle dei paesi membri.

Bene la supervisione unica

“L’integrazione - proseguono da Francoforte - è aumentata per effetto, tra le altre cose, della costituzione dell’Unione bancaria” e, in particolare, del Meccanismo di supervisione comune affidato proprio alla Bce. Anche le misure straordinarie di politica monetaria, secondo il monitoraggio, hanno contribuito a contrastare gli attacchi speculativi e a ridurre la frammentazione in atto.

I problemi da risolvere

Restano, però, delle questioni aperte. Secondo l’analisi, ad esempio, è cruciale implementare ancora l’Unione bancaria, allo scopo di sostenere il progresso fatto finora e di “promuovere il suo sviluppo successivo, limitando il potenziale effetto negativo dell’attuale situazione di crisi in termini di frammentazione finanziaria”. L’Unione bancaria, come noto, deve ancora essere completata.

Constancio: ridotta la frammentazione

Tutti elementi sottolineati anche da Vitor Constancio, vicepresidente della Bce: “Le nostre misure hanno ridotto la frammentazione finanziaria e, a partire dall’ultimo anno, sia il livello di dispersione del credito che i tassi di interesse sono stati abbattuti, in particolare per le imprese medie e piccole”. Anche se resta molto da fare. “Il mercato unico dei capitali, lanciato dalla Commissione, potrà dare un grande contributo ai nostri obiettivi”.

Rinnovata la fiducia di famiglie e imprese

Più nello specifico, sul fronte monetario la percentuale di transazioni tra paesi è ai livelli osservati prima del crac di Lehman. Si tratta di un indicatore che rispecchia una fiducia rinnovata, come testimonia anche lo scarso livello di liquidità in eccesso trattenuta dal settore bancario. Dal lato dei bond, le cose vanno bene grazie agli sforzi di riforma di alcuni paesi, ma anche grazie alle politiche della Banca centrale. Sul fronte degli istituti di credito, infine, si sta osservando una discesa dei tassi di interesse dei prestiti a favore di imprese e famiglie.