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Commercio: Malmstroem, le priorita' della nuova strategia Ue

15 Luglio 2015

(Da www.euractiv.it)

 gingerbeardman / Foter / CC BY-NC-ND

Maggiori vantaggi per tutti, promozione dei valori europei, aumento della trasparenza. Sono queste le priorità evidenziate dalla commissaria al Commercio Cecilia Malmstroem nel corso del suo intervento in commissione INTA al Parlamento europeo sulla nuova strategia commerciale dell'Ue.

Priorità della nuova strategia commerciale

La commissaria Malmstroem è intervenuta questa settimana alla riunione della commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo in merito al percorso avviato per rinnovare la strategia commerciale dell'Unione. Strategia che, ha spiegato la Malmstroem, si concentrerà su tre settori:

  • vantaggi commerciali per tutti: per l'economia Ue in generale, per i consumatori, gli imprenditori, le PMI e i paesi più poveri;.
  • l'impegno di politica commerciale per la promozione dei valori europei nel mondo,.
  • la trasparenza e la responsabilità, rendendo pubblici documenti commerciali prima segreti, aumentando il dialogo e le consultazioni con il Parlamento europeo, i parlamenti nazionali e la società civile.

Nuovo contesto di politica commerciale

Il nuovo contesto della politica commerciale, ha proseguito la commissaria, deve tenere conto di alcuni aspetti fondamentali.

In primo luogo, il commercio deve rimanere un motore per la crescita e l'occupazione. In Europa, ha spiegato la Malmstroem, oggi un posto di lavoro su sette dipende dalle esportazioni. Si tratta di “lavori altamente qualificati e retribuiti al di sopra della media”. E', dunque, prioritario aumentare il numero degli impiegati in questo settore.

Nel futuro, ha proseguito la Malmstroem, “il 90% della crescita mondiale avverrà al di fuori dell'Europa” e l'Ue non può permettersi di esserne esclusa. Gli accordi commerciali servono proprio a questo.

Oggi, “le filiere globali collegano le economie più strettamente e diversamente dal passato”; i flussi commerciali di beni e servizi nel mondo sono pari al 32% del Pil mondiale e l'80% delle importazioni in Europa sono costituite da parti, componenti e materie prime usate per realizzare prodotti che l'Ue, a sua volta, esporta in tutto il mondo. Dunque, "per creare occupazione in Europa, le aziende devono essere in grado di spostare i prodotti finiti, ma anche componenti e attrezzature".

Altrettanto importante, ha detto la Malmstroem, è semplificare la fornitura di servizi a livello transfrontaliero. Bisogna, in tal senso, facilitare la circolazione delle persone, compresi tecnici, ingegneri e fornitori di servizi. Aprire le frontiere europee e aumentare la mobilità per attirare idee nuove, competenze e innovazione sarà anche “uno strumento fondamentale per sostenere la competitività europea”.

Infine, è necessario realizzare un nuovo ambiente politico, che tenga conto delle nuove esigenze e preoccupazioni dei cittadini. Oggi, ha detto la commissaria, i consumatori non pensano solo a prezzi dei prodotti, ma si preoccupano di come sono stati realizzati, se sono stati garantiti un salario e condizioni dignitose alla manodopera, se rispettano diritti umani, sociali e ambientali. I consumatori hanno il diritto di conoscere, per poter prendere le proprie decisioni, ha detto la commissaria. Molti sondaggi mostrano infatti che “sempre più consumatori sono disposti a pagare di più per i prodotti del commercio equo e solidale".

La nuova strategia commerciale europea, ha concluso la commissaria, deve essere in linea con i valori fondamentali dell'Unione su questioni come i diritti umani e lo sviluppo sostenibile in particolare. E questo, a sua volta, significa sostenere una più ampia politica estera, di vicinato e di sviluppo dell'Ue.

Possibili azioni da intraprendere

La commissaria ha poi elencato tre possibili gruppi di azioni che l'Unione intende attuare al fine di raggiungere questi obiettivi. 

In primo luogo, interventi per rendere più efficace la politica commerciale europea nell'economia globale di oggi. Il che significa far fronte a nuovi tipi di barriere commerciali, attraverso: 

  • l'apertura dei mercati dei servizi,.
  • lo sviluppo del mercato unico digitale, "con l'unico limite della protezione dei dati personali",.
  • un maggiore sostegno alle PMI,.
  • l'attuazione degli accordi commerciali, garantendo pari vantaggi a consumatori, aziende e lavoratori.

In secondo luogo, azioni indirizzate ad un politica commerciale più responsabile, attraverso una strategia che promuova i valori europei in tutto il mondo, a partire dal processo democratico fino alla garanzia di standard elevati di trasparenza, rispetto per la dignità umana e per l'ambiente.

Infine, le attività di aggiornamento dell'agenda dei negoziati. In un mondo sempre più caratterizzato da accordi bilaterali, ha detto la Malmstroem, l'Ue deve rimanere un forte difensore del sistema multilaterale, non solo perché il multilateralismo è un "valore sancito dal nostro trattato", ma anche perché gli accordi commerciali multilaterali sono la migliore risposta a un mondo fatto di filiere globali.

Aree geografiche prioritarie

La Malmstroem ha concluso il suo intervento indicando quali sono le aree geografiche in cui la strategia commerciale europea si concentrerà maggiormente:

  • Asia pacifica, in particolare, Cina, paesi ASEAN e altre aree asiatiche, Australia e Nuova Zelanda;.
  • Africa;.
  • America Latina, in particolare Messico e Cile;.
  • Vicinato, in particolare Marocco e Tunisia.

Photo credit: gingerbeardman / Foter / CC BY-NC-ND