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Disoccupazione: Padoan propone Fondo europeo salva lavoro

07 Ottobre 2015

(Da www.euractiv.it)

Padoan

Lo strumento potrà essere creato con i trattati in vigore e servirà a fronteggiare le crisi dell'area euro

Non solo rischi finanziari legati alle banche e piani di investimento. L’Europa dovrebbe mettere in comune anche una rete di protezione contro la disoccupazione eccessiva. E’ l’idea che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha lanciato all’ultimo Ecofin: un Fondo Salva lavoro, che avrà il compito di compensare gli squilibri derivanti da una disoccupazione eccessiva in uno dei paesi dell’area euro. Ma anche di procedere verso la creazione di un’unione del mercato del lavoro. Per adesso è solo una proposta, ma il dibattito sul tema potrebbe decollare nel giro di poco. Anche perché per creare il nuovo plafond non servirebbe una modifica dei trattati, ma sarebbero sufficienti le norme attualmente in vigore.

Servono iniziative comuni sul lavoro

“Il Governo italiano - spiega una nota ufficiale che introduce il problema - considera indispensabile affrontare i costi sociali della crisi attraverso iniziative comuni a livello europeo e in particolare nell'ambito dell'area euro. Iniziative in questa direzione sono urgenti anche per ricostituire la fiducia dei cittadini nel progetto europeo”. In concreto, Padoan ha proposto una misura immaginata per proteggere i paesi membri contro i picchi di disoccupazione.

Verso il mercato unico del lavoro

Il fondo salva lavoro sarà costituito con risorse degli Stati aderenti all'area euro: andrà creato in maniera graduale, puntando a risolvere eventuali crisi future. E andrà costruito in maniera da evitare comportamenti opportunistici e trasferimenti permanenti da alcuni Stati più ricchi ad altri più poveri. I paesi membri potranno attingere alle sue risorse in caso di shock che colpiscano alcune aree europee in modo asimmetrico rispetto al resto dell’Ue. La sua creazione, nella visione italiana, potrebbe essere anche un incentivo a creare regole comuni per un mercato unico del lavoro a livello europeo, dal momento che adesso esistono differenze fortissime.

Le modalità di attivazione

Concretamente, la sua attivazione dovrà essere collegata a incrementi del tasso di disoccupazione di una certa rilevanza. In questo modo, il fondo si attiverà sulla base di misure che non sono sotto la diretta influenza dei governi, evitando che qualcuno ne approfitti. Il denaro del plafond andrà utilizzato per interventi tempestivi sulla disoccupazione di breve termine. Quindi, misure di politica attiva del lavoro, formazione, aiuto all’inserimento dei disoccupati. In questo modo, Bruxelles potrà limitare l’impatto sulla disoccupazione strutturale. Le risorse europee andranno integrate con risorse nazionali.

Gestione affidata alla Commissione

A gestire il fondo dovrà essere un unico soggetto, probabilmente collegato alla Commissione europea, in raccordo con le autorità nazionale. Le parti sociali nazionali ed europee dovranno partecipare alla definizione delle sue caratteristiche e alla fase di monitoraggio. Il Fondo potrà essere inizialmente alimentato da risorse che si liberano mano a mano che i processi di aggiustamento del mercato del lavoro arrivano a compimento e l’occupazione riprende.

Correttivi per evitare gli abusi

Andrà anche dotato di meccanismi correttivi per evitare la possibilità di trasferimenti troppo prolungati verso alcuni paesi. Nel futuro, invece, lo strumento potrà essere finanziato da nuove risorse proprie ed evolvere in un vero Fondo di stabilizzazione con possibilità di emissioni e funzioni più ampie. In prospettiva, in sostanza, andrà stabilmente integrato nel bilancio europeo.

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