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Disseto: Degani, educare al rispetto del territorio un monito dal Vajont

08 Ottobre 2015

(Da www.minambiente.it)

“L’Italia è una penisola meravigliosa, un luogo stupendo in cui si coniugano bellezze naturali ed architettoniche, ricchezza di biodiversità e una tradizione millenaria della cultura della terra, ma è un luogo fragilissimo, delicato, sottoposto negli anni a maltrattamenti e trascuratezza e soggetto da sempre ai grandi rischi naturali.” Lo ha dichiarato il Sottosegretario Barbara Degani intervenendo a Longarone al convengo sul dissesto idrogeologico nell’ambito delle cerimonie in memoria della tragedia del Vajont. Cerimonie iniziate con la premiazione degli studenti partecipanti al concorso “Vajont 50 + il mio Vajont”.

“Qui sulle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’umanità, questo paradigma è ancora più forte. E la fragilità del territorio, l’incuria, lo sfruttamento risuonano nel Vajont come in nessun altro luogo in Italia.” Ha continuato Degani. “Una nuova consapevolezza del rischio di disastri naturali e una capacità diffusa nella gestione delle emergenze sono indispensabili per costruire un sistema Paese più efficiente.  Non e' un caso che ad Expo2015 – quello che ormai possiamo definire un grande successo per tutti noi -  l'Italia si presenta al mondo nel suo padiglione raccontando la propria bellezza, ma anche la sua fragilità e i drammi dei più recenti disastri naturali. Stiamo lavorando per questo su tre fronti: la nuova disciplina del consumo di suolo, la riforma del sistema nazionale di protezione civile, la riforma della scuola.

A questi si aggiunge lo straordinario risultato di questa legislatura dell’approvazione della norma sugli Ecoreati. Come istituzioni abbiamo il dovere - che stiamo adempiendo con forti scelte politiche prese in questi mesi sul tema del dissesto - di garantire risorse adeguate ed efficienza delle procedure. Il rischio idrogeologico costituisce però uno dei maggiori rischi ambientali connessi alle attività umane ed è sintetizzabile con una formula che lega la pericolosità degli eventi, la vulnerabilità del territorio e il valore in termini anche di vite umane che viene esposto al rischio. Attraverso l’Educazione ambientale vogliamo quindi affrontare il problema del dissesto idrogeologico come strategia della prevenzione. Una strategia di lungo periodo che è l’unica che può comunque dare risultati concreti.”