Ottana, Paci con i commissari Ue all'impianto solare termodinamico: eccellenza mondiale
Ottana, 24 aprile 2018 - L’eccellenza europea fa base a Ottana con l’impianto solare termodinamico e fotovoltaico nell’area del Consorzio Industriale. Secondo la commissione europea che sta verificando l’andamento di spesa e progetti della programmazione dei fondi Fesr 2014-2020, è un impianto solare unico nel suo genere per le dimensioni, i livelli di potenza e per l’integrazione delle tecnologie. Un esempio, insomma, a livello mondiale. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci, con il sindaco di Ottana Franco Saba, di Noragugume Federico Pirosu e altri sindaci del territorio, il rapporteur della Commissione europea Silvia Rescia e il rappresentante dell’Agenzia per la Coesione territoriale Edmondo Mone, ha accompagnato i componenti della commissione di Bruxelles nel sopralluogo all’impianto, realizzato con 6 milioni e 600mila euro di cui la metà europei. Un modello, è stato più volte sottolineato, che può essere replicato con successo in altre zone della Sardegna. Presenti anche Enas, Sardegna Ricerche, Università di Cagliari e assessorato dell’Industria, oltre all’Autorità di gestione del Fesr. PACI, COSÌ RILANCIAMO IL SISTEMA PRODUTTIVO LOCALE. - "È un bell’esempio di come si può rilanciare il sistema produttivo locale”, dice il vicepresidente della Regione. "Basta guardarsi intorno: alta tecnologia che riesce a garantire energia pulita, rinnovabile, che serve le imprese ancora localizzate qua e che potrà servire le aziende che ci auguriamo possano continuare a insediarsi ma che è importante anche per i cittadini, per il nuovo modo di distribuire l'energia e per l’abbattimento dei costi. Allo stesso tempo con questo impianto, riconosciuto come eccellenza dall’Europa, si fa ricerca. E si utilizzano aree non agricole, perché su quelle invece vogliamo rilanciare l’agricoltura, anche quella ad alta tecnologia”. IL PROGETTO, OBIETTIVI E VANTAGGI. L’impianto è affidato a Enas, che gestisce il servizio idrico multisettoriale e che, proprio attraverso questa infrastruttura, abbatte i gravosi costi energetici che si sostengono per portare l’acqua alle aziende agricole del territorio. Ricade nell’area di rilevanza strategica "Su Suercone", presentato dalla Comunità Montana Nuorese Gennargentu Supramonte Barbagia per valorizzare l'offerta turistica del territorio, creando un sistema integrato finalizzato alla riconoscibilità dell’area quale destinazione turistica. Accanto all'attività di valorizzazione turistica e ambientale è prevista l’attuazione di un articolato quadro di interventi per la definizione di una rete di servizi a supporto del tessuto imprenditoriale del territorio, tra cui emerge appunto il Progetto Solare termodinamico di Ottana. L’iniziativa coinvolge la ricerca applicata (il progetto è realizzato in partenariato con l’Università di Cagliari e con Sardegna Ricerche), con lo scopo di sviluppare e implementare nuove metodologie per la gestione dell’energia pulita e, allo stesso tempo, abbattere i costi dell’energia. PIRAS, SODDISFATTI PER LA MENZIONE. "Siamo molto soddisfatti per la menzione speciale ricevuta dal progetto di Ottana nell’ambito ‘Ricerca applicata innovativa o di dimostrazione’ del prestigioso premio ItaliaDecide. Siamo davanti a un’opera che ha un forte carattere innovativo a livello mondiale – afferma l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras – perché è il primo impianto che su scala industriale integri le tecnologie solari, solare termodinamico e fotovoltaico a concentrazione, con due nuove tecnologie di accumulo termico ed elettrochimico. Per rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale, come quella di Ottana, servono infrastrutture che consentano una ripresa produttiva e puntino all’innovazione e alla ricerca. Con questo tipo di impianti – sottolinea l’assessora – non consumiamo ulteriore territorio e, proprio perché in prossimità di una zona industriale, possiamo valutarne i benefici legati allo sviluppo di nuove imprese e al consolidamento di quelle esistenti. Il progetto di Ottana, tra l’altro, si sposa perfettamente con il Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna con il quale stiamo promuovendo l’uso delle fonti energetiche rinnovabili in un’ottica di generazione distribuita, orientando gli investimenti pubblici verso impianti di produzione di taglia piccola, ubicati in aree industriali e destinati prevalentemente all’autoconsumo. Ritengo, inoltre, che sia un buon esempio di programmazione e di spesa di fondi comunitari, per almeno due ragioni. La prima – aggiunge l’assessora Piras – è che questi fondi servono per colmare i gap infrastrutturali che creano divari economici, e in quest’ottica abbiamo deciso di puntare sulle fonti rinnovabili che abbiano ricadute concrete sul sistema produttivo locale. La Sardegna produce già molto da rinnovabili, ma adesso abbiamo bisogno di impianti che rendano competitive le attività produttive. Questo impianto ne è un esempio. La seconda ragione – conclude l’assessora dell’Industria – è che, appunto, vogliamo che si tratti di una buona pratica per chi desidera investire in energie pulite, rinnovabili ed economiche” PACI, L’IMPEGNO DELLA GIUNTA SULL’AREA DI CRISI DI OTTANA. Paci, in occasione della visita, ribadisce il forte impegno della Giunta sull’area di crisi di Ottana. “Stiamo lavorando costantemente, verrà costruita una task force per affrontare il tema della Sardegna centrale, della grande crisi industriale”, spiega. “In Giunta abbiamo approvato la delibera che propone Ottana come area di crisi complessa. Stiamo finanziando nuove imprese che vogliono investire, come la Antica Fornace che sta raddoppiando i suoi impianti, stiamo facendo importanti interventi di programmazione territoriale sia con l’Unione di Comuni del Marghine che con la Comunità Montana della Barbagia. Ormai è chiaro che non si può puntare solo sulla grande industria, il cui ciclo sembra ormai avviato alla conclusione ma anche sull’agroindustria, sull’artigianato, sugli attrattori culturali, sulla tecnologia che aiuta a garantire servizi a tutta la comunità”. L’AVANZAMENTO DEI FONDI EUROPEI. "Abbiamo fatto grandi corse per spendere tutti i fondi della programmazione 2007-13 e ci siamo riusciti, non perdendo neanche un euro e rendicontando il 104% dell’importo. Siamo partiti con la nuova programmazione, con un fisiologico ritardo nella fase iniziale dovuto alle complicate procedure europee. Ma ora abbiamo recuperato, e contiamo di centrare pienamente gli obiettivi fissati al 31 dicembre 2018 dalla Commissione europea", conclude Paci. MUSEO NIVOLA, A ORANI SECONDA ECCELLENZA. Nel pomeriggio i rappresentanti della Commissione Ue visiteranno il Museo Nivola di Orani, anche quello realizzato con i fondi Fesr (2,8 milioni su un costo totale di quasi 5) all’interno delle politiche di valorizzazione ambientale e culturale degli attrattori in chiave turistica.