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Pagamenti: Bankitalia, restano 70 miliardi da versare alle imprese

27 Maggio 2015

(Da www.euractiv.it)

 Lalupa

Il problema dei pagamenti della Pubblica amministrazione non è stato risolto. Anzi, a guardare i numeri, rischia di ripresentarsi a breve. E’ quanto attesta la relazione annuale di Bankitalia.

A fine 2014 il debito delle amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese è sceso appena del 5 per cento. E restano da pagare ben 70 miliardi di euro di fatture. Senza contare che, in media, le Pa pagano in 160 giorni, anziché in 60, come vorrebbe l’Ue. Sono i terribili numeri della relazione annuale di Bankitalia, che gettano una pesante ombra sul modo in cui l’Italia sta rispettando le richieste di Bruxelles di risolvere il problema dei ritardati pagamenti alle aziende.

Cosa ha fatto il Governo

L’operazione di pagamento dei debiti arretrati è partita per rispettare le richieste dell’Europa e, ovviamente, di migliaia di fornitori della Pa, costretti nei fatti a fare da finanziatore allo Stato. Così, per accelerare l’estinzione dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche, nel biennio 2013-2014 sono stati stanziati circa 50 miliardi principalmente per il pagamento delle passività più urgenti, quelle che venivano definite “certe, liquide ed esigibili” già alla fine del 2012.

I risultati

Questa azione ha dato qualche risultato, ma ancora troppo piccolo. Secondo le cifre della relazione annuale di Palazzo Koch, nel corso del 2014 sono stati pagati alle imprese debiti commerciali per oltre 10 miliardi di euro, contro i 19 del 2013. Insomma, nell’ultimo anno le cose hanno ricominciato a rallentare, anziché accelerare. Nello stesso periodo sono stati introdotti sistemi di monitoraggio e penalizzazioni per incentivare gli enti ad adeguare i propri tempi di pagamento a quelli previsti dalla normativa europea: tra i 30 e 60 giorni.

Ancora 70 miliardi da pagare

Tutti questi sforzi, però, stanno incidendo poco nella realtà. Secondo Bankitalia, il debito commerciale complessivo delle amministrazioni pubbliche a fine 2013 era di circa 75 miliardi di euro, mentre adesso è sceso a poco più di 70 miliardi: una riduzione di circa il 5% che dà l’idea di quanto sia lontano, ancora, l’azzeramento. Dentro questa somma ci sono due grandezze: i debiti commerciali ceduti a intermediari finanziari con clausola pro soluto, che ha consentito alle imprese di incassare il denaro, e le passività commerciali ancora nei bilanci delle imprese.

Le stime di Eurostat

Sono numeri che spaventano, perché sono più alti delle stime pubblicate dall’Eurostat sulla base dei dati forniti dagli istituti nazionali di statistica nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi: qui, alla fine del 2014, si parlava di oltre 49 miliardi. Anche se, rispetto alle stime di Bankitalia, non sono inclusi i debiti ceduti a intermediari finanziari.

Pagamenti a rilento

E, a completare il quadro negativo, c’è la situazione dei tempi medi di pagamento. Palazzo Koch spiega che al momento le nostre Pa pagano in circa 160 giorni. C’è una riduzione rispetto ai 180 giorni del 2013 ma siamo ancora parecchio lontani dalle richieste che arrivano da Bruxelles. In base alle nuove direttive europee in materia, le fatture dovrebbero essere scontate al massimo entro 60 giorni. In questa classifica siamo ancora il fanalino di coda in Europa. I nostri tempi di pagamento sono di oltre 120 giorni più lenti rispetto alla Germania.

Fatture elettroniche, unica speranza

L’unica speranza di velocizzare i tempi, secondo la Banca centrale, risiede nell’obbligo di portare alle amministrazioni solo fatture in formato elettronico. “Per i ministeri, le agenzie fiscali e gli enti di previdenza e assistenza sociale, tale vincolo decorre dal giugno del 2014; per le restanti amministrazioni pubbliche decorre invece dallo scorso 31 marzo”, ricorda la relazione annuale. 

Links La relazione annuale di Bankitalia