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Regolamentazione: Ue presenta pacchetto Legiferare meglio

19 Maggio 2015

(Da www.euractiv.it)

Il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans presenta il pacchetto Ue sulla qualità della regolamentazione, un insieme di riforme per rendere più trasparenti i processi decisionali a livello Ue, migliorare la qualità delle nuove normative, evitando oneri burocratici inutili, e promuovere la revisione costante delle leggi esistenti.

A presentare l'agenda 'Legiferare meglio', il vicepresidente Timmermans, che assicura che il miglioramento della regolamentazione è in cima alla lista delle priorità dell'Esecutivo Ue: “Stiamo ascoltando le preoccupazioni dei cittadini e delle imprese, soprattutto delle PMI, che temono che Bruxelles approvi leggi che non possono comprendere o applicare. Vogliamo ripristinare la loro fiducia nella capacità dell'Unione di approvare leggi di alta qualità”.

L'obiettivo, prosegue il vicepresidente della Commissione, è riformare il ciclo politico, prevedendo valutazioni d'impatto delle norme Ue, sia in fase di preparazione delle proposte, che relativamente agli emendamenti presentati durante il processo legislativo, “in modo che le decisioni politiche siano prese con cognizione di causa e si basino su elementi concreti”. La Commissione intende anche trasformare il comitato per la valutazione d'impatto istituito nel 2006 in un comitato indipendente per il controllo normativo, con un ruolo più forte sia nel verificare la qualità delle valutazioni d'impatto delle nuove proposte, che rispetto alla legislazione già in vigore.

A questo impegno contribuiranno anche il Parlamento europeo e il Consiglio, attraverso un nuovo accordo interistituzionale per legiferare meglio, che dovrebbe essere concluso entro la fine del 2015. Anche i cittadini verranno coinvolti maggiormente nel processo decisionale, con la creazione di un portale web che permetterà di seguire le iniziative e le nuove consultazioni pubbliche durante la valutazione delle politiche esistenti o di nuove possibili proposte. Inoltre, verrà rafforzato il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT) e verrà istituita unapiattaforma permanente per il dialogo con gli stakeholder, per coinvolgere imprese, società civile, parti sociali, Comitato economico e sociale europeo e Comitato delle Regioni nello sforzo di riduzione degli oneri normativi e amministrativi.

Il pacchetto di proposte della Commissione incassa il giudizio positivo della Confederazione dei costruttori europei (European Builders Confederation-EBC), secondo cui la semplificazione normativa è essenziale per le piccole imprese che, date le dimensioni ridotte, hanno poche risorse da destinare agli oneri amministrativi e burocratici.

La semplificazione non deve andare necessariamente a spese della salute, della sicurezza sul lavoro e dell'attenzione all'ambiente, chiarisce il presidente dell'EBC Patrick Liébus, sottolineando che la Confederazione è contraria all'esenzione totale delle microimprese dall'obbligo di fornire la documentazione sulla valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza. Il punto, precisa il presidente dell'EBC, non è esonerare alcune categorie di imprese da determinate regole, ma applicare il principio 'pensare anzitutto in piccolo', già al centro dello Small business act. In fondo, osserva Liébus, se una legislazione è troppo onerosa per il 92% delle imprese di costruzione, significa che non è adeguata e bisogna trovare un migliore equilibrio tra la tutela legittima dei lavoratori e la riduzione della burocrazia.

Il punto sollevato da Liébus è anche al centro dei commenti degli eurodeputati S&D, che guardano con favore al pacchetto di proposte della Commissione, ma non vogliono che la 'better regulation' diventi una scusa per andare verso una minore regolamentazione. Serve più chiarezza sulle proposte della Commissione, osserva il portavoce S&D sul tema Richard Corbett, sottolineando che le valutazioni di impatto delle norme Ue dovrebbero essere più complete, aggiungendo all'analisi dei costi imposti alle imprese anche quella dei costi sociali, ambientali e in termini di diritti dei lavoratori e dei consumatori. "Le conquiste sociali e ambientali dell'Europa non devono essere compromesse con il pretesto di ridurre la burocrazia", aggiunge sulla stessia scia Sylvia-Yvonne Kaufmann, relatrice del programma REFIT, che è parte del pacchetto presentato oggi da Timmermans.

Alle preoccupazioni di quanti temono che l'agenda si traduca in una riduzione dell'intervento normativo Ue, risponde lo stesso vicepresidente della Commissione, chiarendo che 'better regulation' non significa avere più o meno regole europee o abbassare i nostri standard di sicurezza ambientale o sociale, ma fare in modo che gli obiettivi dell'Unione possano essere raggiunti nel modo più efficiente possibile.

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