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Rifiuti elettronici: Ue, 65% smaltito illegalmente

01 Settembre 2015

(Da www.euractiv.it)

 BRS MEAS / photo on flickr

In Europa il 65% dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è stato gestito scorrettamente o illegalmente. L'Italia? È tra i paesi peggiori, con solo il 20% di riciclo corretto. Sono i risultati, non proprio incoraggianti, del progetto di ricerca Countering Weee Illegal Trade (CWIT).

Finanziato dall'Unione europea, il progetto Countering Weee Illegal Trade (CWIT), durato circa 2 anni, è stato condotto da Interpol, United Nations University (UNU), gli istituti United Nations Interregional Crime and Justice Research e Compliance Risks, l’associazione Weee Forum, l’associazione Cross-Border Research e la società Zanasi Partners.

Negativi i risultati finali dello studio, secondo il quale circa il 65% dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) in Europa è stato sottratto al mercato ufficiale di raccolta e riciclo. Si tratta, in totale, di 6,2 milioni di tonnellate. Di queste, circa 4,7 milioni di tonnellate sono state gestite in modo non corretto, gettate in discarica o commercializzate in Europa in modo illegale, mentre 400mila tonnellate sono state spedite nel mercato estero senza adeguati documenti.

Secondo la ricerca, aziende e cittadini residenti nei Ventotto paesi dell'Unione europea, più Norvegia e Svizzera, hanno dunque smaltito nel modo corretto solo il 35% di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, in alcuni casi ancora funzionanti, che hanno prodotto.

Anche l'Italia non ne esce a testa alta, con solo il 20% delle apparecchiature elettriche ed elettroniche smaltita correttamente. Peggio di noi solo Romania, Cipro e Spagna. Fra i paesi virtuosi figurano Svezia e Norvegia, dove i Raee riciclati sono l'85%

Il report fornisce proposte concrete per migliorare la situazione: con un Operational Intelligence Management System si potrebbero implementare le informazioni, anche relative ai crimini legati al commercio e al trattamento illegale, e arrivare a definire azioni specifiche anche valutando le dinamiche della criminalità organizzata.

Il progetto Countering Weee Illegal Trade suggerisce inoltre la nascita di una National Environmental Security Task Force (NEST), che riunisca autorità ed esperti, per rendere applicabile la legge in modo cooperativo, collaborativo e coordinato a livello nazionale e internazionale.

La ricerca raccomanda poi d'impiego di certificazioni, il rispetto degli standard di qualità, controlli sull'intera filiera e un'informazione migliore, diffusa e capillare per i consumatori.

Photo credit: BRS MEAS / Foter / CC BY-NC-SA