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Salute piante: Ue rafforza controlli su importazioni da paesi terzi

18 Dicembre 2015

(Da www.euractiv.it)

Pe, Consiglio e Commissione hanno raggiunto un accordo su nuove regole per frenare la diffusione di parassiti e agenti nocivi, come la Xylella

Parassiti

Agli inizi dell'emergenza Xylella diversi eurodeputati segnalavano l'importanza di affrontare il tema della salute delle piante, rafforzando il sistema dei controlli sulle importazioni di materiale vegetale dai paesi terzi per prevenire la diffusione di parassiti e agenti patogeni in Europa, come riportato da EurActiv.it.

Oggi il meccanismo di valutazione preliminare delle piante provenienti da paesi extra Ue è al centro del testo concordato da Parlamento, Commissione e Consiglio, che prevede anche misure temporanee per bloccare l'ingresso nell'Ue del materiale vegetale ad alto rischio in attesa di una valutazione completa.

Risposta rapida in caso di rischi per la salute della piante

Lo stop interesserebbe soprattuttole piante che potrebbero ospitare parassiti comuni con un impatto significativo sulle specie vegetali di grande importanza economica, sociale o ambientale per l'Unione - come nel caso degli ulivi e della vite - e i prodotti che comunemente ospitano parassiti senza sintomi e che quindi rischiano di non essere individuati durante le ispezioni al momento dell'ingresso nel territorio dell'Unione.

In base all'accordo, la Commissione dovrebbe anche poter adottare immediatamente, tramite atti di esecuzione, misure di risposta rapida per limitare l'introduzione e la circolazione nel territorio dell'Unione europea di prodotti vegetali che possono presentare parassiti non coperti dalle misure comunitarie esistenti, per i quali non vi è alcuna valutazione del rischio o con cui l'Ue non ha un'esperienza sufficiente in ambito fitosanitario.

Per i prodotti vegetali importati si prevede un certificato fitosanitario, una sorta di sistema di passaporti che dovrebbe essere monitorato ed eventualmente rivisto, dopo i primi cinque anni di applicazione, alla luce di una chiara analisi costi-benefici. Gli stati membri dovrebbero inoltre migliorare le attività di prevenzione e diagnosi precoce, definendo programmi di indagine pluriennali e piani di emergenza per gli agenti patogeni più pericolosi. In caso di ricorso alle eradicazioni, come nel piano anti-Xylella, l'accordo prevede l'attivazione di compensazioni per i produttori commisurate al valore delle piante distrutte.

L'intesa provvisoria dovrà ora essere confermata dal Consiglio, dalla commissione Agricoltura del Parlamento europeo e infine dalla plenaria in seconda lettura.

Italia in ritardo nel contrasto alla Xylella

In coincidenza con il trilogo che ha raggiunto l'accordo sulle nuove norme Ue sulla salute delle piante, a Bruxelles si è tenuta anche la riunione del Comitato fitosanitario dell'Unione che ha esaminato gli esitidella missione dell'Ufficio veterinario dello scorso novembre in Puglia. Come anticipato nei giorni scorsi dal portavoce dell'Esecutivo comunitario Enrico Brivio, annunciando l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, la missione ha rilevato ritardi nell'attuazione del piano Silletti contro la Xylella.

Secondo il Comitato Ue per la salute delle piante, senza l'adozione di misure opportune da parte delle autorità italiane la diffusione del batterio Xylella fastidiosa andrà avanti. Per ora tuttavia, in base alle 12mila analisi condotte sull’intero territorio nazionale, il batterio killer risulta confinato in Puglia.

Author: Distant Hill Gardens / photo on flickr