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Segreti aziendali: accordo in Consiglio, via a regole comuni in Europa

16 Dicembre 2015

(Da www.euractiv.it)

La nuova direttiva dovrà essere confermata dal Parlamento Ue

 RDECOM / photo on flickr

Nuove regole per evitare la diffusione di segreti commerciali delle imprese. L’accordo è stato appena raggiunto in Consiglio Ue e andrà confermato nel corso del 2016 in Parlamento. Ma avrà una portata decisiva per le aziende di tutta Europa, perché introdurrà un regime di tutele comuni all’Unione. I paesi membri dovranno recepire la nuova direttiva e varare un rito speciale semplificato per questo tipo di casi, garantendo che le controversie siano attivate entro un limite massimo di sei anni. E proteggendo chi diffonde i segreti per difendere un interesse pubblico.

La situazione attuale

L’accordo viene illustrato così da Etienne Schneider, ministro dell’Economia in Lussemburgo: “Oggi c’è una grande diversità di sistemi e definizioni tra gli stati membri per quanto riguarda il trattamento e la protezione dei segreti commerciali. Questo nuovo strumento porterà chiarezza legale e un campo da gioco comune per le imprese europee. Aiuterà anche ad aumentare il loro interesse nello sviluppo delle attività di ricerca e di innovazione”.

Più tutele per i segreti commerciali

La direttiva, che attiverà misure comuni contro le acquisizioni illegali, l’uso e la diffusione di segreti commerciali, mira ad assicurare un funzionamento più armonico del mercato interno. Punta anche ad avere un effetto deterrente contro le pratiche scorrette, senza minare diritti e libertà fondamentali e l’interesse pubblico, la pubblica sicurezza, la protezione dei consumatori, l’ambiente e la tutela del lavoro.

Le nuove regole

Gli stati membri dovranno dotarsi di nuove procedure e misure per far partire le azioni civili contro l’acquisizione illegale di segreti commerciali. Queste dovranno essere giuste, efficaci e dissuadere da comportamenti contrari alla legge. La possibilità di esercitare le azioni dovrà essere limitata a un massimo di sei anni. Dovranno, poi, essere evitati i costi eccessivi, le limitazioni temporali ingiustificate e i ritardi. Andranno tutelati tutti i casi di danni seguiti all’appropriazione illegale di documenti, oggetti, materiali, sostanze o file che contengano segreti commerciali. Se necessario, la segretezza andrà preservata anche nel corso dei processi.

I whistle blowers

Una tutela specifica sarà dedicata ai “whistle blowers”, le persone che rivelano segreti in buona fede, allo scopo di proteggere interessi di carattere generale. Per loro non andranno applicate le regole generali: sarà il giudice a dover distinguere, caso per caso, quando la diffusione di segreti possa essere giustificata da questo tipo di motivazioni. Arriva, infine, una protezione specifica per il giornalismo investigativo. Mentre la direttiva fornisce indicazioni per prevenire la diffusione di informazioni, assicura allo stesso tempo che le attività giornalistiche possano essere esercitate senza alcuna limitazione, proteggendo le fonti.

I prossimi passaggi

Il provvedimento non ha ancora completato, con questo passaggio, il suo percorso. Dopo una revisione legale del testo, la direttiva sarà sottoposta al Parlamento, nel corso del prossimo anno, per un voto finale. A quel punto la normativa sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale europea e andrà in vigore. Gli stati membri avranno un massimo di due anni per incamerare le nuove norme nelle rispettive legislazioni.