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Sfalci e potature, Velo: “da ministero ok a utilizzo residui verde urbano per produrre energia”

08 Giugno 2015

(Da www.minambiente.it)

Il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera all’utilizzo dei materiali derivanti dalla manutenzione del verde urbano per produrre energia rinnovabile, classificando i residui al di fuori della normativa in materia di rifiuti, qualora rientrino nell’ambito dei criteri stabiliti per i sottoprodotti. A darne notizia è il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, attraverso la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente, del parere formulato dalla Direzione Generale per i Rifiuti e l’Inquinamento.

“Il codice ambientale - si legge nella nota di chiarimento indirizzata alla Federazione Italiana Produttori di energia da Fonti Rinnovabili (FIPER) - esclude espressamente dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti, tra i diversi materiali indicati, gli sfalci e i residui di potatura prodotti nell’ambito di un’attività agricola, quando impiegati in agricoltura o per la produzione di energia, a condizione che l’impiego non determini rischi o danni per l’ambiente e per la salute.

Se, quindi, sulla base della normativa previgente era necessario dimostrare la presenza di un’altra normativa, anche nazionale, che disciplinasse la gestione delle sostanze e dei materiali indicati dalla norma, ora, al fine di escludere dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti uno dei materiali in oggetto di analisi, è sufficiente dimostrare che i residui provengano da un’attività agricola sono costituiti da sostanze naturali non pericolose e sono reimpiegati nel medesimo ciclo produttivo e o in un altro, agricolo o energetico, assicurando il rispetto delle norme di settore”.

“Con un atto amministrativo –ha dichiara Silvia Velo– abbiamo finalmente fatto chiarezza su una questione che, in questi anni, ha creato non poche difficoltà alle amministrazioni locali e a diverse associazioni di settore. Si tratta –ha spiegato Velo– di un chiarimento importante che mette ordine a una materia delicata e che porterà da una parte, un beneficio economico per i Comuni non indifferente, e dall’altra a un’ulteriore crescita delle energie rinnovabili attraverso il riutilizzo dei residui che da rifiuto diventeranno una risorsa”.

Il parere della DG in allegato