Unione energia: 2016 anno cruciale per obiettivi Ue
(Da www.euractiv.it)
L'Unione dell'energia è a buon punto, ma resta molto da fare. È quanto riporta la prima relazione sullo stato del piano Ue per costruire un
sistema energetico integrato
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Si tratta della prima relazione realizzata dalla Commissione europea sull'Unione dell'energia, il piano lanciato a febbraio e costituito di 5 pilastri e 15 azioni per costruire un sistema energetico integrato a livello continentale, basato sulla concorrenza, su un uso efficiente delle risorse e su una regolamentazione efficace, che permetta la sicurezza degli approvvigionamenti, la riduzione delle emissioni inquinanti e la competitività delle imprese.
La relazione analizza i progressi compiuti negli ultimi nove mesi e individua le principali aree di intervento per il 2016.
In materia di cambiamenti climatici, lo stato dell'Unione dell'energia sottolinea il contributo dell'Europa ai negoziati di Parigi: attualmente più di 160 paesi, responsabili per oltre il 90% delle emissioni globali, hanno presentato i loro contributi in vista della COP21. In questo processo l'Ue ha proposto un obiettivo interno vincolante di riduzione delle emissioni, in tutti i settori dell'economia, di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Affinché la transizione energetica avvenga in modo adeguato ed equo sul piano sociale, i cittadini devono appropriarsi del processo partecipando attivamente al mercato dell'energia, in quanto sono loro che, in ultima analisi, dovrebbero trarne beneficio. Allo stesso tempo, questa transizione offre grandi opportunità: le principali imprese europee stanno modificando i loro modelli aziendali, e nei settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica si stanno creando in Europa posti di lavoro locali che richiedono nuove competenze.
La relazione fa anche menzione degli eventi geopolitici che mantengono l'energia in cima alle priorità: il 2015 è stato caratterizzato dal conflitto in corso tra la Russia e l'Ucraina; dal persistere dei prezzi bassi del petrolio, con un impatto sui mercati energetici di tutto il mondo; dall'annuncio di nuove iniziative commerciali per infrastrutture di approvvigionamento di gas naturale dalla Russia; dalle nuove prospettive aperte dall'accordo nucleare con l'Iran, come pure dal costante declino della produzione interna di combustibili fossili.
Lo stato dell'Unione dell'energia presenta inoltre i principali elementi costitutivi di un meccanismo di attuazione che consente di rendere più prevedibili, trasparenti e stabili le politiche, al fine di conseguire gli obiettivi dell'Energy Union. La metodologia proposta per gli indicatori chiave è il primo passo in vista della quantificazione e del monitoraggio dei risultati dell'Unione dell'energia.
I commenti
“Possiamo affermare con sicurezza che siamo sulla buona strada per realizzare l'Unione dell'energia”, dichiara il commissario Ue responsabile per l'Energy Union Maros Sefcovic. “Il 2016 sarà l'anno in cui si getteranno le basi di un solido sistema di governance che garantirà la prevedibilità e la trasparenza di cui gli investitori hanno bisogno”.
A fargli eco, il commissario per l'Azione per clima e l'energia Miguel Arias Canete, “L'Unione dell'energia sta prendendo forma. Sono stati compiuti molti progressi in questi ultimi mesi, ma occorre ora passare all'attuazione vera e propria di tutte le azioni necessarie. Nel 2016 ci concentreremo in particolare sulle proposte legislative volte a migliorare il funzionamento del mercato dell'elettricità, aumentare ulteriormente la quota di energie rinnovabili, ridurre il nostro consumo energetico e garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento di gas. In questo modo il sistema energetico europeo sarà più forte e saranno garantite tutte le condizioni per la transizione dell'Ue verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Nel momento in cui l'attenzione di tutti è rivolta ai negoziati di Parigi, rinnoviamo il nostro impegno a favore di un ruolo guida dell'Europa e delle attività internazionali per lottare contro i cambiamenti climatici”.
“L'Italia accoglie positivamente la comunicazione e l'ampio pacchetto di documenti che lo accompagnano essendo in prima fila nello sforzo di produrre la massima integrazione delle politiche in questo campo”, dichiara il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, aggiungendo che “sotto molti punti di vista l'Italia è già oggi pienamente allineata con i nuovi e più sfidanti obiettivi che l'Unione si è assegnata”.