Unione energia: presidenza prepara piano governance
(Da www.euractiv.it)
In vista del Consiglio dei ministri Ue dell'Energia di novembre, la presidenza lussemburghese presenta la bozza del piano di governance dell'Energy Union. Al centro del testo, i piani nazionali per il clima e l'energia, che nelle intenzioni della presidenza dovrebbero partire dal 2018.
Il principio alla base del testo messo a punto dalla presidenza di turno dell'Unione europea, è “promuovere il coordinamento” e “l'integrazione della pianificazione strategica” del piano Unione dell'energia, mettendo al centro la “cooperazione regionale”. Elemento che servirà a fornire, da una parte, “sufficiente flessibilità per tener conto delle specificità nazionali” e, dall'altra, a migliorare “la stabilità e la prevedibilità del clima degli investimenti”.
Punto cardine della bozza del piano di governance dell'Energy Union sono i piani nazionali per il clima e l'energia: nelle intenzioni della presidenza, i piani dovranno partire possibilmente dal 2018, dovranno integrare le componenti di energia e clima, essere olistici ed equilibrati, oltre ad essere veri e propri documenti di programmazione strategica concisi e sincronizzati.
In particolare dovranno definire gli obiettivi su clima e energia, tenendo in considerazione quelli che si è posta Bruxelles per il 2030, e dovranno includere una prospettiva sino al 2050. Per questo saranno tenuti a contenere una traiettoria realistica, identificando “i contributi attuali e programmati con previsioni di riferimento e target intermedi”.
I piani nazionali diventeranno quindi dei punti iniziali di riferimento per monitorarne l'avanzamento delle iniziative per la realizzazione dell'Unione dell'energia, e dovranno assicurare la coerenza e il contributo anche delle politiche per trasporti, agricoltura, ricerca e innovazione, occupazione, ambiente e affari esteri.
Allo stesso tempo ne verrà garantita la flessibilità, consentendo agli stati membri di scegliere le politiche più efficaci dal punto di vista dei costi e di adattarle nel corso del tempo se necessario. Un sistema che quindi dovrebbe fungere da “meccanismo di allerta preventiva”, consentendo di identificare i possibili rischi e lacune per raggiungere gli obiettivi prefissati e quindi adottare misure correttive.