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Iva: Commissione, in Italia non riscossi 47 miliardi

09 Settembre 2015

(Da www.euractiv.it)

 donaldtownsend / photo on flickr

In Italia ci sono 47,5 miliardi di Iva che lo Stato non riesce a riscuotere, il 33% del valore di questa imposta nel nostro paese. Lo dice una ricerca della Commissione europea, che mette in fila tutti i paesi dell’Ue rispetto alla loro imposizione sui consumi. E arriva a una conclusione che fa poco onore all’Italia: tra le grandi economie siamo di gran lunga quella con in numeri peggiori. Siamo molto sopra la media europea del 15,2% e, di fatto, siamo responsabili di poco meno di un terzo dell’Iva non riscossa in Europa.

Italia poco efficiente

La ricerca ricorda, innanzitutto, come l’Italia sia tra i paesi che hanno subito negli ultimi anni (esattamente a ottobre del 2013) un cambio di regime Iva, passando dal 21 al 22 per cento. E, poi, ricostruisce una grandezza chiamata “Gap Iva”, misurata come la differenza tra le entrate potenziali di uno Stato e quello che effettivamente riesce a raccogliere. In pratica, da questo valore si riesce a capire quanto un paese sia efficiente e quanto, invece, perda a causa dell’evasione fiscale e di altri fenomeni.

Sotto il tappeto 47,5 miliardi

La situazione italiana è piuttosto difficile. Nel 2013 – ultimo anno considerato – il nostro gettito potenziale era pari a 141 miliardi di euro. Quello reale, però, è stato molto più basso: appena 93,9 miliardi. In pratica, circa 47,5 miliardi di euro sono rimasti sotto il tappeto. Si tratta del 33% del valore totale di questa imposta in Italia. Nel 2012 facevamo poco meglio, attestandoci al 32%: il nostro gettito potenziale era di 141,3 miliardi e quello effettivamente realizzato di 96,1 miliardi. Insieme all’Estonia, il nostro è stato il peggioramento maggiore nell’Ue, secondo le indicazioni che arrivano dalla Commissione.

Il peso dell'aliquota al 22%

Questa situazione va misurata proprio in rapporto all’aumento dell’aliquota Iva. “Il paese nel 2013 ha sofferto un altro anno di recessione, oltre a una crescita negativa dei consumi finali”, spiega la Commissione. Si tratta di due elementi che hanno tenuto basso il livello potenziale del nostro gettito. Quindi, in teoria, avremmo dovuto ridurre il nostro Gap. La realtà, però, è che proprio l’aumento dell’Iva ha avuto un effetto opposto rispetto alle premesse, riducendo addirittura il nostro gettito e allargando la forbice tra le due grandezze. Era dal 2009 che la nostra Iva non scendeva così in basso.

Quinti in Europa

Considerando queste misure su scala più ampia, siamo al quinto posto nella speciale classifica dei paesi che raccolgono meno di quanto potrebbero. In testa c’è la Romania, con percentuali superiori al 40%, seguita dalla Lituania, sopra quota 35 per cento. Più indietro la Slovacchia e la Grecia e, poi, l’Italia. Poco confortante il fatto che ci troviamo di gran lunga ad essere i primi tra le grandi economie europee. La Spagna è poco sopra il 15%, mentre Germania, Francia e Gran Bretagna sono tutte sotto la media europea.

In Europa 168 miliardi non riscossi

In Europa, in totale, siamo a 168 miliardi di Iva persa a causa di evasione, frodi, bancarotte, insolvenze o semplici errori di calcolo. In media, si tratta del 15,2% delle entrate potenziali. Sui primi gradini del podio ci sono paesi come la Finlandia, l’Olanda e la Svezia, che riescono a viaggiare su percentuali vicine al 4 per cento.

Link Il testo della ricerca Bilanci Ue: Parlamento, armonizzare principi contabili paesi membri