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Migranti: Kyenge, Ue sia ambiziosa su riforma sistema asilo

07 Aprile 2016

(Da www.euractiv.it)

La relatrice per il PE del rapporto sulla crisi dei migranti commenta le proposte della Commissione per il controllo delle frontiere esterne e per la riforma del sistema comune di asilo

immigrazione

Le richieste di asilo dovrebbero essere presentata direttamente all'Unione europea e gestite in maniera solidale dagli Stati membri. E' quanto dichiarato dall'europarlamentare Pd Cécile Kyenge, commentando le proposte della Commissione europea.

Frontiere esterne

Per modernizzare la gestione delle frontiere esterne, il Collegio dei commissari ha presentato un proposta riveduta di regolamento relativo all'istituzione di un sistema di ingressi/uscite (EES). La proposta fa parte del pacchetto 'frontiere intelligenti', che definisce il ruolo dei sistemi di informazione per il miglioramento della gestione delle frontiere esterne, della sicurezza interna e delle strategie di lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata.

Il sistema di ingressi/uscite proposto permetterebbe di gestire più efficacemente i soggiorni di breve durata autorizzati, consentendo anche di individuare più facilmente i documenti contraffatti e le false identità. Il sistema si applicherebbe a tutti i cittadini dei paesi terzi ammessi nello spazio Schengen per un soggiorno non superiore a 90 giorni nell'arco di 180 giorni. L’EES andrebbe a sostituire l'attuale sistema di timbratura manuale dei passaporti, dispendioso in termini di tempo e poco affidabile per la registrazione degli attraversamenti di frontiera.

Asilo

La Commissione Ue ha avviato il processo di riforma del sistema europeo comune di asilo (CEAS), proponendo diverse opzioni volte a realizzare un sistema più sostenibile ed equo per la ripartizione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri. Secondo il Collegio dei commissari, il CEAS dovrebbe essere migliorato in cinque aree prioritarie, partendo dall’introduzione di alcune modifiche al regolamento di Dublino, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione del Paese competente per l’esame di una domanda d'asilo presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un Paese terzo.

Le opzioni proposte dalla Commissione sono due: il mantenimento del principio del Paese di prima accoglienza insieme alla redistribuzione obbligatoria al superamento di una soglia di arrivi prestabilita; l'identificazione dei migranti negli hotspot e la loro redistribuzione tra i 28 per l'esame delle domande d'asilo, sganciando la responsabilità dal luogo del primo ingresso e affidandola, in prospettiva, a un'istituzione europea.

Per migliorare le procedure di asilo, la Commissione Ue potrebbe proporre due nuove regolamenti, uno per sostituire la direttiva sulle procedure di asilo e uno per sostituire la direttiva qualifiche per l'attribuzione a cittadini di Paesi terzi o apolidi della qualifica di beneficiario di protezione internazionale.

Per garantire che il sistema di Dublino non sia compromesso da abusi e dal cosiddetto 'asylum shopping' (la presentazione di richieste di asilo in più Paesi), inoltre, il Collegio dei commissari potrebbe proporre misure per scoraggiare e sanzionare i movimenti secondari irregolari. Infine, la Commissione Ue potrebbe proporre di modificare il mandato dell’Ufficio europeo di sostegno per l'asilo affinché svolga un ruolo operativo rafforzato, e di adeguare il sistema Eurodac per il confronto delle impronte digitali, agevolando così la lotta contro l’immigrazione irregolare.

Kyenge, Ue sia ambiziosa

Propende per la seconda opzione di riforma del sistema comune d'asilo l'eurodeputata Pd Cécile Kyenge, secondo cui la domanda d'asilo non dovrebbe più essere presentata allo Stato di primo approdo, ma direttamente all'Unione europea e poi gestita in maniera solidale. Per Kyenge, "arrivare a discutere di una proposta di riforma di Dublino è già un grande passo in avanti". L'auspicio è che il 'cinismo calcolatore' che finora ha caratterizzato l'approccio dell'Unione e la 'mancanza di volontà politica' non continuino a bloccare le istituzioni europee.

Photo credit: Enes Reyhan via Foter.com / CC BY