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Ogm: Commissione a Parlamento Ue, no piano b a libertà scelta

16 Luglio 2015

(Da www.euractiv.it)

Giovanni La Via - © European Union 2015 - EP

La commissione Ambiente del Parlamento europeo si prepara a bocciare la proposta dell'Esecutivo comunitario, giudicata dagli eurodeputati inapplicabile, di permettere agli stati membri di limitare o vietare l'uso sul territorio nazionale di alimenti e mangimi Ogm già autorizzati a livello dell'Unione. Per la Commissione, invece, si tratta dell'unica opzione disponibile a fronte delle divisioni tra i 28 in materia di transgenico.

Assenza di una valutazione d'impatto, dubbia compatibilità con le norme sulla libera circolazione delle merci nel mercato interno e con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio, insufficienza rispetto all'obiettivo dichiarato dell'Esecutivo comunitario di rivedere il processo decisionale in materia di Ogm. Sono alcune delle critiche espresse dalla commissione Ambiente del Pe che hanno spinto il relatore, nonché presidente, Giovanni La Via (Ncd) a presentare un progetto di relazione negativo sulla proposta di permettere ai 28 di limitare o vietare l'impiego sul loro territorio di alimenti e mangimi Ogm già autorizzati a livello Ue.

Anche la ComAgri sarebbe decisa a respingere al mittente la proposta della Commissione europea, con una mozione di rigetto a cura dell'eurodeputato Albert Dess (Ppe), secondo cui divieti adottati a livello nazionale non garantirebbero certezza giuridica, né il rispetto degli impegni commerciali internazionali.

Gli eurodeputati pensano che la proposta sia nei fatti inapplicabile, dato che difficilmente un paese Ue riuscirebbe a giustificare un eventuale divieto in assenza di strumenti legali adeguati a difesa di queste decisioni. Tra l'altro, ha sottolineato l'eurodeputato M5S Marco Zullo, in caso di ricorsi delle aziende del biotech davanti all'Organizzazione mondiale del commercio, a rappresentare lo stato membro sarebbe la Commissione, cioè la stessa istituzione che ha autorizzato l'ingresso del prodotto nel mercato interno.

Contro una rinazionalizzazione delle decisioni in materia si è espresso in ComAgri anche l'eurodeputato Pd Nicola Caputo, secondo cui il provvedimento porterebbe a una frammentazione del mercato, con distorsioni della concorrenza ai danni dei paesi contrari al transgenico, che dovrebbero sostenere costi più elevati per l'allevamento.

Il tema della dipendenza dell'allevamento europeo dai mangimi transgenici attraversa diversi interventi degli eurodeputati e divide i gruppi politici al Pe, nonostante la comune opposizione al testo dell'Esecutivo Ue. Secondo l'eurodeputata spagnola Lidia Senra Rodriguez (Gue), l'agricoltura europea dipende dalle importazioni di mangimi Ogm perchè questi prodotti sono imposti dall'industria, ma sarebbe possibile farne a meno, dato che in passato l'allevamento ha sempre potuto contare su mangimi non modificati geneticamente.

Anche gli eurodeputati della commissione Ambiente Bas Eickhout (Verdi) ed Eleonora Evi (M5S) sono contrari all'idea di respingere la proposta per garantire l'accesso ai mangimi Ogm agli allevatori europei e chiedono di non limitarsi a respingere il provvedimento dell'Esecutivo Ue. Il no, osservano, dovrebbe essere accompagnato da una controproposta o dalla richiesta alla Commissione di un nuovo testo che si concentri sul processo di valutazione del rischio e di autorizzazione delle nuove varietà transgeniche a livello comunitario.

La preoccupazione, dice la Evi, è che il tema finisca nell'oblio. Alcuni paesi potrebbero infatti preferire di mantenere lo status quo, in modo da poter scegliere se coltivare o meno Ogm nel proprio territorio, senza mettere in discussione il modello di allevamento basato sui mangimi geneticamente modificati.

L'Esecutivo Ue, da parte sua, difende la proposta. Il testo non parla di introdurre limiti alla circolazione dei prodotti Ogm, che sarebbero in contraddizione con le regole del commercio nel mercato unico, spiega un rappresentante della Commissione, ma solo di permettere agli stati membri di vietare l'uso degli Ogm nel proprio territorio. Questa, prosegue, rappresenta l'unica soluzione possibile a fronte dell'impossibilità di raggiungere un accordo tra i 28 sul transgenico. Se voi respingete il testo, avverte la Commissione, non abbiamo altre opzioni.

Il termine per la presentazione degli emendamenti al progetto di relazione a cura del presidente La Via è fissato al 16 settembre, mentre il voto in commissione Ambiente è in programma per il 12-13 ottobre.

Link Ogm: Pe pronto a bocciare liberta' scelta su importazioni