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Rossi: "Ripensare le città per salvarle dai cambiamenti climatici"

06 Agosto 2015

(Da www.toscana-notizie.it)

FIRENZE - Un gruppo di esperti è già al lavoro: meteorologi, urbanistici, architetti e ricercatori universitari. Un gruppo pronto a mobilitare e confrontarsi anche con professionisti esterni alla Regione. L'obiettivo è mettere nero su bianco una o più norme di indirizzo, con una bozza pronta fin da settembre, per ripensare il modo di costruire le città del futuro (ma anche i parchi) e meglio proteggerle dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ne ha parlato anche stamani, in diretta, a Rainews24, commentando i danni, ancora esattamente da quantificare, del recente e potente nubifragio che la settimana scorsa si è abbattuto sui quartieri sud di Firenze.

Il mondo si surriscalda e la Toscana anche.  Dal 1950 ad oggi le giornate dei tre mesi d'estate in cui le temperatura sale sopra i 35 gradi sono raddoppiate:  da quindici sono passate a trenta. Il picco è stato nel 2003, con 85 giorni di canicola. Lo ha quantificato il Lamma, l'istituto meteorologico toscano. ,Ed anche le alluvioni sono cresciute: una sola nel 1990, cinque nel 2014. "Servono nuove regole per attrezzarsi - ha detto sugli schermi della Rai Rossi  –. Serve una legge regionale che metta insieme tutti gli interventi. Useremo per questo i prossimi mesi per mettere a punto gli strumenti necessari.

"Bisogna prendere atto che il cambiamento climatico esiste – dice Rossi – Lo dice il presidente degli Stati Uniti Obama, lo dice Papa Francesco sottolineando che è un dovere morale intervenire. Da Stati Uniti e Cina arrivano buone notizie per ridurre le emissioni in atmosfera, tra le principali cause dei cambiamenti climatici in atto. L'Europa deve fare di più, con obiettivi cogenti per tutti gli Stati".

Servono nuove regole

Per il presidente Rossi occorre ripensare l'edilizia. Diverse cose sono già state fatte, per esempio vietando l'ulteriore consumo di suolo. Ci sono anche bandi regionali per promuovere le energie rinnovabili. Altre possono essere fatte: regole anche semplici per progettare case meno fragili con tetti e infissi meno vulnerabili a venti e precipitazioni oppure dotate di paratie a protezione di porte al pian terreno e garage in discesa. Regole che dovranno riguardare necessariamente anche il verde pubblico, le strade e le piazze, riducendone magari l'asfalto.

"Dobbiamo costruire strade e piazze capaci di assorbire il fenomeno sempre più frequente delle bombe d'acqua – dice Rossi - Ci sono città in Europa che hanno già fatto esperienze in tal senso". E' il caso di Rostock sul Baltico, di Groningen in Olanda o Siviglia in Spagna: piani che prevedono anche un'educazione dei cittadini, altro punto nell'agenda annunciata dal presidente della Toscana.

"Andremo a vedere cosa in queste città hanno fatto – conclude - E poi dovremo pensare anche al paesaggio, chiedendoci se è ancora possibile piantumare nelle città e lungo le nostre vie pini marittimi che hanno un cappello pesante e 'radicano' poco".

Toscana laboratorio

Per Rossi la Toscana può diventare un laboratorio. Lo scrive ancora oggi in un intervento sull'Huffington Post. "In Toscana – dice - non abbiamo alcuna intenzione di subire passivamente il mutamento climatico. Anche se rappresentiamo lo 0,01% delle emissioni globali di Co2 e il 6% di quelle italiane, siamo convinti di dover portare avanti una battaglia politica per arrestare il mutamento climatico, per adattarci a esso e per ripensare la nostra organizzazione urbana e sociale".

"Certo – aggiunge - l'impegno di una regione come la Toscana ha senso solo dentro una strategia comunitaria e dentro un quadro di macropolitica", animato ora da grandi attori globali come Usa e Cina ma disertato dall'Europa. La Toscana, in questa partita, vorrebbe essere sentinella d'Italia e d'Europa". E non si tratta né di una battaglia di testimonianza, né di un sussulto di Davide contro Golia ma del "principio di responsabilità". Una battaglia il cui orizzonte non è né la decrescita né l'antindustrialismo. Tant'è che nella stessa Toscana non mancano esempi di come, puntando sulla green economy, l'energia pulita e una diversa attenzione all'ambiente, si può continuare a crescere