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Consumatori: ok Commissione Politiche Ue a recepimento direttiva ADR

11 Giugno 2015

(Da www.euractiv.it)

Alternative Dispute Resolution

Arriva dalla Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera l'ok al decreto legislativo di attuazione della direttiva Ue sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADR) dei consumatori. L'Italia ha tempo fino al 9 luglio 2015 per concludere il recepimento della normativa europea.

Direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori

La Direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori, approvata il 18 giugno 2013, prevede che i consumatori di tutti gli stati membri possano rivolgersi a organismi di risoluzione alternativa delle controversie (Alternative Dispute Resolution, ADR) per tutti i tipi di dispute riguardanti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti di vendita o servizi, sorte tra consumatori e professionisti stabiliti nell'Ue, sia in ambito nazionale che transfrontaliero, sia offline che online.

In base alla direttiva tutti gli organismi ADR a livello nazionale devono soddisfare criteri di qualità tali da assicurare un operato efficace, equo, indipendente e trasparente, al fine di perseguire il miglioramento della fiducia dei consumatori, da un lato, e della reputazione delle imprese, dall'altro.

Gli operatori commerciali che si impegnano a fare uso dell'ADR o ne hanno l'obbligo, stabilisce inoltre la normativa Ue, devono darne informazione ai consumatori sui propri siti web e nelle clausole relative a termini e condizioni generali di vendita. Tutti gli operatori commerciali saranno, inoltre, tenuti a informare i consumatori sull'ADR nel caso in cui non riescano a risolvere direttamente una controversia.

Gli stati membri hanno tempo fino al 9 luglio 2015 per recepire il provvedimento nella legislazione nazionale.

Il recepimento in Italia

Per il recepimento delle nuove norme, in Italia la Direttiva 2013/11/UE è stata inserita nella Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre, con cui il Parlamento italiano ha delegato al Governo ad adottare il provvedimento.

L'8 maggio 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo di attuazione della direttiva, spiegando che, al fine del recepimento, sono state apportate integrazioni e modifiche al Codice del Consumo (il decreto legislativo n. 206/2005, che stabilisce le normative in materia di processi di acquisto e consumo), al fine di “mantenere una disciplina unitaria della materia salvaguardando il più possibile l’impostazione del Codice medesimo”.

Nella seduta del 10 giugno 2015, la Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera ha esaminato e approvato lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva. Nel dare il suo parere favorevole, la Commissione ha invitato il Governo a valutare la possibilità di prevedere, in sede di approvazione del decreto legislativo di recepimento, che negli organismi di risoluzione alternativa delle controversie sia contemplata la presenza di un professionista “al fine di garantire una maggiore tutela ai consumatori”.

A questo punto, perchè la nuova normativa sia definitivamente integrata nella legislazione italiana, manca solo l'approvazione del decreto legislativo da parte del Governo, che dovrà avvenire nei termini stabiliti da Bruxelles, e cioè entro il 9 luglio prossimo.

Regolamento UE 524/2013 sulla risoluzione delle controversie online

Strettamente connesso alla Direttiva 2013/11/UE, lo ricordiamo, è il Regolamento UE 524/2013 in materia di risoluzione delle controversie online (Online Dispute Resolution, ODR). Il documento, approvato contestualmente alla direttiva, si applica in via diretta negli ordinamenti nazionali senza necessità di atti di recepimento e riguarda la risoluzione extra-giudiziale delle controversie riguardanti la vendita di beni o di servizi avvenuta esclusivamente online tra un consumatore e un professionista stabiliti nell'Ue.

Il regolamento prevede che ad intervenire sia un organismo ADR inserito in un elenco di soggetti abilitati e che la gestione della procedura di risoluzione alternativa si svolga su un'apposita piattaforma elettronica europea. Lo strumento consentirà a consumatori e operatori commerciali stabiliti dell'Unione di presentare online la richiesta di avvio della procedura ODR all’organismo selezionato e collegherà tutti gli organismi ADR nazionali dei 28 stati membri.

La piattaforma sarà operativa entro 6 mesi dalla scadenza del periodo di recepimento della direttiva e cioè a far data dal 9 gennaio 2016.

Photocredit: Flazingo Photos